di Giuliano Pennacchio MELFI (POTENZA) - I tre lavoratori della FIAT, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte, Marco Pignatelli, licenziati dall’azienda e reintegrati dal giudice del lavoro, si sono recati di nuovo all'esterno della fabbrica. Anche oggi non varcheranno i cancelli, ma hanno confermato che tutti i giorni saranno lì, per continuare la protesta ed informare i compagni di lavoro della vertenza, fino a quando non sarà ottemperata la decisione che li riguarda: il pieno reintegro sul posto di lavoro. Giovanni Barozzino ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, della risposta alla loro lettera: “Mi sono molto emozionato - ha detto - sentendo le parole del Capo dello Stato. Dal mio piccolo voglio esprimere un ringraziamento sincero per l’attenzione nei nostri confronti. Speriamo che il suo intervento serva a sbloccare questa vicenda”. Intanto, gli avvocati della Fiom hanno consegnato alla Procura di Melfi alcuni altre memorie ad integrazione della denuncia penale contro la Fiat. La denuncia era stata presentata lunedì 23 agosto, dopo che i tre operai licenziati dall'azienda e reintegrati dal giudice del lavoro non erano stati ricollocati in produzione. Un’altra tegola si è abbattuta su tutti lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi. Infatti, partirà, per tutta le maestranze, la nuova cassa integrazione dal 22 settembre all'1 ottobre. La cassa integrazione e' stata decisa a causa della discesa della richiesta di mercato, ma da più parti vi è il dubbio che il Lingotto possa ricorrere agli ammortizzatori sociali come una forma di ricatto contro i lavoratori ed il sindacato. Il Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani, ritornando alle reazioni di oggi sulla vicenda di Melfi, ha espresso la sua stima per la presa di posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito alla vertenza dei tre lavoratori licenziati dalla FIAT di Melfi: “Il presidente - ha dichiarato Epifani - mostra ancora una volta la sua grande sensibilità nei confronti del mondo del lavoro”.Anche la CEI (la Conferenza episcopale italiana), con l’intervento di monsignore Giancarlo Maria Bregantini ha plaudito all’intervento di Napolitano ed ha condannato la volontà della Fiat di voler continuare a dare solo lo stipendio a tre lavoratori senza reintegrarli al lavoro. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, da Rimini, dal meeting di Comunione e Liberazione è intervenuta sul caso Melfi, buttando via la maschera. Confindustria si è schierata con le scelte del Lingotto, non solo rispetto alla vicenda dello stabilimento lucano, ma condividendo la linea su tutto il fronte: dalle delocalizzazioni delle produzioni all’estero, che tanto stanno preoccupando i lavoratori di Mirafiori, al referendum anticostituzionale di Pomigliano."Il vero tema nella vicenda FIAT - precisa Marcegaglia - è l'esigenza di cambiare radicalmente le relazioni industriali". Il padronato italiano attraverso le forzature di Marchionne vuole puntare a smantellare definitivamente il contratto nazionale, avere le mani libere nell’organizzazione del lavoro e modellare a soggetto “collaborazionista” tutto il sindacato. E’ questa la sfida che il movimento dei lavoratori avrà avanti nel prossimo autunno. Da dazebao.org Condividi