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di D.B. Durante una riunione di governo nella Cuba degli anni Sessanta ad un certo punto un aroma particolare e intenso si impadronì della sala. Fidel dimenticò per un attimo i destini dell'universo e si voltò verso il collaboratore che aveva acceso quel sigaro. Fidel domandò da dove mai venisse quel tabacco: gli venne risposto che proveniva dalle piantagioni di Eduardo Ribeira, che ne produceva una quantità limitata con una miscela ideata da lui. L’incontro fra Ribeira e Castro fu il primo atto della nascita del marchio di sigari Cohiba, nome suggerito da Celia Sanchez, consigliera di Fidel, ispirata un po’ dai sacerdoti Behike e un po' dagli indigeni Taino. Non è noto se al presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, l'idea di celebrare il 150esimo dell'Unità d'Italia con un nuovo sigaro sia venuta durante una seduta di giunta guardando fumare il fido assistente Galvani. Fatto sta però che questa mattina il presidente ha lanciato l'idea di un nuovo sigaro toscano rigorosamente con la fascetta tricolore, per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia e ''contro i tentativi secessionisti''. 'Nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia - ha detto Guasticchi - dedicheremo una mostra alla storia del sigaro toscano in quanto emblema risorgimentale, perché proprio sui sigari importati con monopolio austriaco nacquero, a metà Ottocento, forme di protesta patriottica''. Con il ''sigaro di Cospaia'' - ha sottolineato ancora Guasticchi - ''intendiamo difendere i valori unitari contro i tentativi secessionisti attuali di chi invece vorrebbe spaccare il Paese, con invenzioni geografiche come la Padania''. Dal Cohiba al “Vinicios”. Condividi