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Con i nuovi insediamenti dei coloni israeliani in Palestina aumentano ''muri'' e ''problemi'' e per questo vanno incoraggiati tutti i ''tentativi di colloquio'' tra le parti. Lo ha detto oggi mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e vicepresidente della Cei, a proposito della annunciata ripresa dei colloqui di pace il 2 settembre a Washington tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen alla presenza di Barack Obama. In occasione della presentazione di un pellegrinaggio in Terra santa mons. Bassetti ha detto che ''quando ci sono tentativi di colloqui è sempre cosa buona'' e che si deve ''incoraggiare il dialogo per una pace costruita sulla giustizia, la dignità ed il rispetto dei popoli''. ''Noi - ha proseguito - non siamo a dettare le regole, esortiamo solo a cercare una convivenza pacifica''. C'è da ''lavorare tanto'' per ''aiutare palestinesi ed israeliani a costruire la pace''. Il vicepresidente della Cei è un profondo conoscitore dei problemi della Terra Santa dove è stato quindici volte, l'ultima delle quali nei mesi scorsi. Gli insediamenti dei coloni israeliani ''fanno crescere muri'' e stanno creando ''grossi problemi'', mentre invece - ha ricordato citando papa Giovanni Paolo secondo - ''servono ponti''. Bassetti ha poi ricordato una serie di iniziative che vedono impegnata la Chiesa affinché i ''luoghi santi'' non diventino mai ''solo dei musei''. Per questo - ha detto - bisogna aiutare e sostenere le ''persone che li tengono vivi'', in particolare i ''fratelli palestinesi cristiani'' che li custodiscono insieme ai francescani. Tra queste iniziative ha citato a Betlemme la costruzione di una scuola per 500 alunni, il progetto di costruzione di 80 appartamenti ed, in collaborazione con la Regione Toscana e la Fondazione Paolo secondo, la realizzazione di un grande ospedale. Condividi