Il tribunale dei ministri di Perugia ha dato il via libera alla trasmissione alla Camera della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Pietro Lunardi indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta in corso a Perugia sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. I giudici hanno così accolto l'istanza avanzata dalla dalla procura del capoluogo umbro. Lunardi si è comunque sempre detto estraneo a ogni addebito.
L'ex ministro è stato indagato dai pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi insieme al cardinale Crescenzio Sepe, anche lui accusato di corruzione. I due sono stati coinvolti nell'inchiesta per la vendita nel 2004 di un palazzo di Propaganda Fide, quando era guidata dall'attuale arcivescovo di Napoli, all'ora responsabile delle Infrastrutture. A un prezzo considerato ''di favore'' dagli inquirenti per i quali ''a fronte di tale acquisto'' venne erogato dalla Arcus un finanziamento per un museo in piazza di Spagna.
Anche il cardinale Sepe ha sempre respinto ogni accusa. L'autorizzazione a procedere nei confronti di Lunardi era stata chiesta dalla procura di Perugia il 19 giugno scorso (contestualmente all'invio di avvisi di garanzia allo stesso Lunardi e al cardinale Sepe). Dopo averla valutata, il tribunale dei ministri ha inviato gli atti alla procura della Repubblica perché li trasmetta alla Camera alla quale spetterà la decisione di concedere o meno l'autorizzazione a procedere.
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