di Marco Casavecchia
Già al lavoro i tecnici Guido Vicarelli, Stefano Petrini, Angelo Montenovo, Giuliacci e Gioacchini, ai quali, presto, si aggiungerà un altro tecnico di eccellenza, cioè Claudio Tinaglia, che si occuperà dei piccoli degli anni 1999 e 2000. Si direbbe una bella squadra di "Mister" che hanno ottenuto, nel passato recente, risultati di indubbio valore alla guida delle formazioni giovanili ma che, purtroppo, per scelte tecniche o di politica ottusa da parte di qualche "prima donna" da panchina, non hanno avuto la soddisfazione di vedere lanciati, in prima squadra, alcuni giovani calciatori, anche quando questo sarebbe stato possibile.
Prendendo spunto dal comunicato stampa della società, ribadiamo un concetto già espresso, ma della cui validità siamo sempre convinti, fin dai tempi dell'era Gaucci, non avendo mai condiviso, tra l'altro, le scelte folli ed onerose di allora, in serie C, e nemmeno quelle successive in A, fino a quando, con l'arrivo di Serse Cosmi, quale tecnico, e Alessandro Gaucci, quale Amministratore, si cambiò, almeno in parte, strategia.
Siamo convinti che la giusta politica da seguire, sia per le piccole società, sia per le grandi squadre, nazionale compresa, deve necessariamente passare attraverso la costruzione di un vivaio di eccellenza e investimenti mirati nel settore giovanile. Ne sono esempio diverse società di serie A e B, nonostante alcune di esse preferiscano attingere al serbatoio estero, anche in fatto di giovani. Contingentare i costi, investendo su tecnici formati e capaci, costruirsi i camioncini in casa, evitando guerre di ingaggi, prestandosi al gioco al rialzo, sperperando il patrimonio economico che piove sulle società, attraverso contributi federali, sponsor e contratti televisivi, non potrà che non avere, a breve o medio termine, una positiva ricaduta su tutto il settore calcio.
C'è chi lo ha capito da un pezzo e ha dato dimostrazione di quanto sia fruttuoso, in termini di risultati e non solo, puntare su un efficiente e proficuo lavoro con il settore giovanile, al punto di arrivare a sostenere che di qui in avanti la prima squadra dovrà avere, tra le sue fila, almeno setto o otto giocatori provenienti dal vivaio: il Barcellona.
Nel campionato inglese, debuttano in Premier League, giovani calciatori con ottimi risultati, in Germania ci hanno costruito una nazionale, la Spagna ci ha vinto un mondiale. Riportiamo uno stralcio di un'intervista apparsa sul Corsera del 2 luglio 2010: Sergio Scariolo, 49 anni, ha un punto di vista privilegiato, commissario tecnico della nazionale spagnola campione d' Europa in carica (di Basket), che si prepara a dare l'assalto anche al Mondiale: "La differenza è elementare. Vale per il basket, ma anche per il calcio. In Italia, quando si parla di settori giovanili, quello che più interessa è: quanti campionati abbiamo vinto?
In Spagna, invece, la domanda è: quanti giocatori siamo riusciti a portare quest'anno in prima squadra? E i risultati alla fine si vedono …In Spagna nei settori giovanili si lavora più sulla crescita dei giocatori che sui risultati, poi alla fine si tirano i conti e si scopre che due, tre, quattro giocatori del vivaio riescono ad arrivare in prima squadra, e non per fare numero. Io parlo per il basket, ma anche nel calcio è così: la cantera del Barcellona è l' esempio più evidente». Altro aspetto da non sottovalutare: alla rosa della Spagna le prime due della Liga, e cioè Barcellona e Real Madrid, hanno dato ben 12 giocatori.
Il Barcellona ha dato Valdes, Piqué, Puyol, Iniesta, Xavi, Busquets, Pedro, Villa, il Real Madrid ha dato cinque giocatori: Casillas, Albiol, Sergio Ramos, Arbeloa, Xabi Alonso. La Germania ha puntato sui giovani, naturalizzati o nati in Germania da genitori stranieri. Età media della Germania: 25 anni, età media della Spagna: 25,9 anni. Da noi le prime due della serie A, Inter e Roma hanno dato un giocatore: De Rossi, uscito dal vivaio della Roma. Mario Balotelli, giovane italiano dell'Inter, è stato venduto al Manchester City, dove ha debuttato con un gol in Europa. Ricordiamo l'età media dei giocatori italiani agli ultimi Mondiali: 28,2 anni.
Infatti si è visto come è andata a finire. Oltretutto, sembra che l'Italia possieda il maggior numero di squadre "vecchie". Il Milan in particolare, è la squadra più anziana d’Europa, con una età media di 29,62 anni. Tra la “top ten” delle squadre più vecchie, ben cinque inoltre sono italiane: Milan, Chievo, Roma, Juventus e Inter. In Italia i giovani non trovano lavoro, lo sappiamo, si fa strada l'idea di mandare la gente in pensione a 70 anni … ma almeno nello sport, vogliamo puntare su forze fresche e su gente che corre? Un saluto.
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