''Oggi perdo un amico, un grande cristiano e anche un grande italiano''. Lo ha detto monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e guida spirituale della Comunità di S.Egidio, al Policlinico Gemelli di Roma, dove da poche ore è morto il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga. ''Per Francesco - ha aggiunto - la fede era legata ad una profonda volontà e anche nei momenti più bui sapeva dire cose scanzonate, ma senza tradire il suo sentimento religioso. Ricordo che quando ci sentimmo per la prima volta, erano gli anni '80, era preoccupato per la pace nel mondo, sentiva che la conflittualità cresceva. Lui si dava da fare e lo faceva da quel politico smaliziato e anche disincantato che era. Però la domenica veniva a Santa Maria in Trastevere per dibattere e discutere''. Il religioso ha poi definito Cossiga ''un uomo complesso, dalla straordinaria intelligenza e che amava molto ridere di sé. Conosceva bene la politica nei suoi risvolti positivi e anche negativi ma la sua profonda fede gli faceva dire che la politica non era tutto - ha concluso -. C'è un 'oltre' che va nutrito''. Condividi