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GUBBIO - Pubblico delle grandi occasioni ieri sera, per il primo appuntamento del festival GUBBIO NOBORDERS 2010 nel Chiostro di San Pietro. Circa 1.000 persone, sedute e in piedi, hanno assistito all’incontro con l’astrofisica ed intellettuale di fama mondiale MARGHERITA HACK, intervistata dalla giornalista Anna Buoninsegni. A salutarla e riceverla, tra gli altri, la sindaco Maria Cristina Ercoli, il vicepresidente del Consiglio della Regione Umbra Orfeo Goracci, il direttore organizzativo del Festival Luigi Filippini. Punto di partenza della “signora delle stelle” il suo ultimo libro “Libera scienza in libero stato”, edito da Rizzoli, un auspicio e un atto d’accusa verso un’Italia che la fa arrabbiare perché sembra senza futuro. E lei non ci sta a vedere colare a picco il Belpaese, che in 50 anni è regredito socialmente e culturalmente anziché migliorare, che non crede nella ricerca scientifica, che non investe sui giovani, che mette in fuga i suoi cervelli migliori. La scienziata fiorentina, trapiantata da oltre 40 anni a Trieste, dove ha diretto l’Osservatorio Astronomico per molti anni, ha passato al vaglio le riforme scolastiche che si sono succedute sotto quattro governi, ha denunciato errori ricorrenti e incongruenze ed ha messo in luce gli esempi positivi incontrati nel corso della sua carriera. L’astrofisica ha dichiarato: “Da un lato scontiamo una cronica paura della scienza, condizionata da un’impostazione prevalentemente umanistica e dall’altro, a partire dal caso Galileo alla battaglia contro le staminali embrionali, l’invadenza della Chiesa e il suo dettare legge in un Paese che pure si professa laico. Non meno colpevole è lo Stato, che da destra a sinistra, taglia fondi all'università, spreca le scarse risorse, ingarbuglia le carriere accademiche senza peraltro riuscire a sottrarle ai ‘baroni’.. Così, mentre da ogni parte si decanta l'importanza dell'innovazione per la crescita del Paese, nei fatti chi dovrebbe produrla viene ostacolato con ogni mezzo: concorsi macchinosi, precariato a vita, stipendi da fame e, perché no, obiezione di coscienza. Storie di ordinaria contraddizione in un sistema che cola a picco”. Infine, ha proposto qualche idea per dare anche ottimismo e speranza all’Italia: “Occorre maggiore cultura scientifica e in generale maggiore cultura. Ma il livello dell’attuale classe politica è deprimente… “. Il dialogo tra l’astrofisica e la giornalista si è poi dipanato tra i ricordi e i successi di una carriera all’insegna della ricerca condotta in tutto il mondo, ma anche dell’impegno politico e sociale. Animalista, vegetariana da sempre, atea convinta Margherita Hack haincantato tutti con la capacità di raccontare l’universo con il linguaggio semplice ed essenziale dei grandi, parlando di supernove, dell’inizio dell’universo 13 miliardi anni fa, di buchi neri, galassie e comete. Ma ha tranquillizzato tutti, la fine del mondo è lontana: se ne parla tra 5 miliardi di anni quando il sole imploderà e si espanderà bruciando tutto. E questa sera, la nona edizione di “Gubbio No Borders”, promossa ed organizzata dall’Associazione Culturale Gubbio No Borders, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale della città, ha proposto il 1° concerto jazz del cartellone, il “FELICE CLEMENTE Quintet”, formato da Felice Clemente al sassofono tenore e soprano, Bebo Ferra alle chitarre, Massimo Colombo al piano, Giulio Corini al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. L’appuntamento era sempre presso il NoBordersVillage del Chiostro di San Pietro, alle ore 21.30. Il festival offriva un ricco cartellone composto da undici concerti, due street parades, un incontro di letteratura, un incontro con un cantautore, una mostra d’arte plastica, una proiezione cinematografica con presentazione, un workshop di fotografia. Tema di GNB 2010 è l’interpretazione, intesa come linguaggio non solo musicale ma anche come rappresentazione narrativa, cinematografica, fotografica e come espressione dell’arte. La manifestazione eugubina, da sempre coniuga il jazz con altre sensibilità e propone sguardi diversi, andando a cercare punti di contatto e contaminazioni in tutti i campi culturali, oltre la musica. Per proporre al meglio questi diversi percorsi, Gubbio No Borders 2010 si avvale di particolari specificità rappresentate da musicisti di grande qualità, per quanto riguarda il jazz, e di eccellenze, per quel che concerne la letteratura, il cinema, l’arte plastica e la fotografia. Condividi