SLC-CGIL dell’Umbria
PERUGIA - Dopo una trattativa intensa e difficile e oltre 20 ore di confronto finale non-stop, è stata raggiunta ieri mattina al Ministero dello Sviluppo Economico l’intesa sulla vertenza Telecom. L’azienda ha infine accettato di gestire gli esuberi – oltre 7.000 quelli annunciati fino al 2012 – con la mobilità volontaria, che si sostituisce alla logica spietata dei licenziamenti facili.
L’intesa, frutto della compattezza unitaria del fronte sindacale e delle lotte dei lavoratori, è importante anche politicamente, in quanto proprio nei giorni in cui la scena sindacale è accesa dai conflitti FIAT, afferma l’esistenza di un modello alternativo rispetto a quello del Gruppo torinese, che indica come sia possibile gestire con equilibrio anche le situazioni difficili e percorrere altre strade, rispettose dei bisogni e dei diritti dei lavoratori.
Nel merito, l’accordo prevede 3.900 mobilità volontarie entro il 2012 e percorsi formativi finalizzati al reimpiego in altri settori dell’azienda per altri 1.600 addetti, anche con il ricorso a Contratti di solidarietà e alle risorse per la formazione di Fondimpresa. Inoltre, l’azienda rinuncia alla vendita di SSC (Informatica del Gruppo) e a qualsiasi esternalizzazione dei call-centers, avviando una graduale reinternalizzazione di attività già appaltate di Rete, Informatica e Customer Care.
Nell’accordo è anche scritto – nero su bianco – che “le parti si danno atto di aver esaurito qualsiasi intervento sui livelli occupazionali”: quindi, almeno per l’arco del Piano Industriale (2012), finiranno quei balletti di cifre sugli esuberi a cui Telecom ci aveva abituato con cadenza ogni 7-8 mesi.
Ciò renderà possibile riprendere – a Settembre – con maggiore serenità il confronto istituzionale sugli assetti e l’ammodernamento dell’intero Settore TLC: per Telecom, che resta l’attore principale, permangono infatti inalterati tutti i gravi problemi industriali più volte denunciati dal sindacato, che questo Governo non è in grado di affrontare; quei problemi vanno risolti perché Telecom, nella partita del riassetto del Settore, possa svolgere il ruolo da protagonista che gli compete, al servizio della collettività e del Paese.
Come SLC-CGIL dell’Umbria, infine, esprimiamo la nostra soddisfazione per una conclusione che mette al riparo i posti di lavoro nella nostra Regione, già in passato fortemente penalizzata dai precedenti processi di riorganizzazione di Telecom, ormai presente nel nostro territorio con organici al limite della sussistenza e che, al contrario, avrebbero necessità di essere adeguatamente reintegrati.
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