PERUGIA - ''Anche dopo l'apertura del nuovo padiglione, permane la situazione di sovraffollamento nel carcere di Capanne, ma soprattutto permane la carenza di organico e la richiesta agli operatori di dare oltre il massimo''. E' quanto afferma l'Associazione Socialisti e Liberali per l'Umbria dopo l'incontro con il direttore della casa circondariale di Capanne, Bernardina di Mario. L'incontro - riferisce un comunicato dell'associazione, che vuole 'mantenere alta l'attenzione della societa' civile su tali problematiche' - ha consentito ''di rifare il punto della situazione ed anche di mettere a fuoco alcuni aspetti''. ''Il ruolo dei volontari - secondo l'associazione - e' assolutamente necessario e prezioso, specie in momenti delicati. Per gli oltre 450 detenuti, di cui 150 sono donne, c'e' la necessita' di utilizzare fondi per la formazione e di ottenere risorse per progetti di lavoro, in modo tale da poterli rendere piu' autonomi, anche rispetto alle loro famiglie. Ci sono tre bambini, per i quali - e' detto nel comunicato - occorrera' che il Comune di Perugia garantisca il trasporto all'asilo nido, nella speranza che le mamme si convincano a farli uscire. La nostra associazione si e' impegnata a seguire la questione, al fine di rendere le condizioni di vita dei bambini le migliori possibili''. Si assiste ''ad un aumento del numero di detenuti immigrati, molti dei quali hanno la propria famiglia nei paesi di provenienza. Molti sono legati al grande fenomeno dello spaccio e uso di droga, nonche' alla microcriminalita', e quindi va cercata la soluzione a tali problemi, fuori dal carcere. Senza considerare le ovvie difficolta' linguistiche e culturali incontrate quotidianamente''. ''Si registra una difficolta', che speriamo sia momentanea . osserva l'associazione - nella gestione dell'azienda agraria interna al carcere, affidata ad una cooperativa. L'azienda agraria riveste un ruolo importante come esperienza di qualita' nella produzione agricola, ma soprattutto da' lavoro ad alcuni detenuti''. Condividi