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Sabato 7 agosto a tavola con i romani, di scena le ricette di Apicio Si apriranno con la Cena Storica le celebrazioni del ferragosto torreggiano: il tradizionale cartellone estivo del comune di Tuoro sul Trasimeno che racchiude una serie di manifestazioni che ripercorrono la storia locale incentrata sulla Battaglia del Trasimeno. La Cena Storica (7 agosto), il Corteo Storico (13 agosto), il tradizionale Tiro del Carro (14 agosto) e le Taverne del Ferragosto (15 agosto), porteranno gli spettatori (ogni anno più numerosi e appassionati) ad un viaggio nel 217 a.C., anno della Battaglia di Annibale. Si terrà sabato 7 agosto dalle ore 20,00 presso la piazzetta del Rondò nel centro di Tuoro, la tradizionale Cena Storica ispirata ai tempi dell'antica Roma. Ancelle e musici in costumi tradizionali accoglieranno i visitatori portandoli a rivivere una vera e propria cena romana. I commensali potranno degustare piatti tipici con ricette appositamente studiate e preparate secondo le ricette di Apicio; le pietanze saranno accompagnate da ottimo vino, bevanda molto amata sin dai tempi dell’antica Roma. Tra una portata e l’altra i commensali saranno allietati da spettacoli e musiche: Ballerine di danza del ventre, attori locali e il gruppo di rievocazione storica “Legio I Taurus” animeranno la mensa. Molto apprezzata dai turisti, soprattutto stranieri, la cena storica rappresenta un appuntamento importante che unisce l’aspetto goliardico e di folklore all’aspetto storico e di ricerca gastronomica. Per partecipare alla cena storica è necessario prenotare: informazioni Pro-Loco Tuoro sul Trasimeno Tel. 075 825220 Prossimi appuntamenti: Lancio della Sfida giovedì 12 agosto; Corteo Storico venerdì 13 agosto; Tiro del Carro sabato 14 agosto; Taverne del Ferragosto domenica 15 agosto. Le celebrazioni del Ferragosto torreggiano sono organizzate dalla Pro Loco di Tuoro e dal Comune di Tuoro sul Trasimeno in collaborazione con le associazioni del territorio. Cenni storici sulla cena “Una volta seduti al loro posto, i convitati si detergevano le mani in acqua profumata. Il banchetto era articolato in tre servizi: quello degli antipasti e degli stuzzichini (gustatio), durante il quale si beveva il vino mielato ( mulsum); il pranzo vero e proprio (primae mensae), di norma di sette portate; e infine le secundae mensae, in cui si consumavano stuzzichini piccanti per eccitare la sete. In questa fase del banchetto si chiacchierava e si assisteva alle esibizioni dei cantanti e dei mimi. Erano sempre a disposizione la saliera e l’ampolla dell’aceto. In genere ci si serviva dai piatti comuni, ma talora si teneva in mano una sorta di fondina (pàtina). Il cibo si portava alla bocca con le dita; si usava il cucchiaio (anzi, più cucchiai di diverse forme): la forchetta sarà introdotta abbastanza tardi ed il coltello non serviva perché i servi provvedevano a ridurre il cibo in bocconcini. Il vino aveva un’importanza particolare per i Romani, in quanto era la bevanda più amata. Veniva prodotto sia nella qualità rossa (vinum atrum), che nella qualità bianca ( vinum candidum), era commerciato in larga scala ed addirittura si formarono anche alcune cooperative per la vendita di questa bevanda (collegium). Era contenuto in particolari anfore per il trasporto, sulle quali era impressa in una targhetta (pittacium) con l’ origine e la data di produzione per tutelare l’acquirente”. Condividi