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“Costituzione di un tavolo tecnico con le associazioni venatorie e le organizzazioni delle imprese agricole che verifichi la disponibilità e l’impegno di queste ultime a concorrere, con programmi colturali idonei, imperniati sull’accentuazione della biodiversità, al ripopolamento della starna; successiva verifica a settembre della situazione in ogni ambito territoriale, prima della apertura della nuova stagione venatoria”: questa la conclusione, contenuta in un comunicato finale, dell’incontro tra l’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini e le associazioni venatorie in relazione al divieto di caccia alla starna prevista, in dodici comuni dell’ATC Perugia 1, dal nuovo calendario venatorio. Nel corso dell’incontro, l’assessore ha ribadito che il divieto deciso della Regione Umbria ha il carattere di un programma sperimentale finalizzato al ripopolamento delle starne (richiesto, nelle sedi prescelte, anche da associazioni faunistiche locali), programma che necessita di dimensioni territoriali vaste e con caratteristiche ambientali omogenee. “I rappresentanti delle Associazioni Venatorie presenti – si legge nel comunicato - hanno ribadito che, interpretando la volontà della maggioranza dei loro iscritti, sono contrari all’utilizzo della sospensione dell’attività venatoria come primo atto per l’avvio del programma sperimentale, confermando la disponibilità a partecipare e ad accettare tali limitazioni solo in presenza di specifici atti progettuali ed impegni economici da parte della Giunta”. All’incontro erano presenti l’assessore Cecchini, Tacconi e Loretoni per l’ANLC, Di Marco e Calabresi per la Federcaccia, Franchi e Baiardini per l’Enalcaccia, Martelli per l’ANUU. Da Agenzia Umbria Notizie Condividi