L’Assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione Giuliano Granocchia esprime profonda soddisfazione per i risultati che emergono dai dati contenuti nel Rapporto finale di esecuzione del POR Ob. 3 2000-2006, approvato dal Comitato di Sorveglianza riunitosi il 22 giugno scorso a Perugia alla presenza dei funzionari della Commissione Europea e dei Ministeri italiani interessati. Il Programma cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo ha messo in campo interventi efficaci per il miglioramento del sistema integrato istruzione, formazione e lavoro e si è rivolto con particolare riguardo alla formazione per occupati, alla formazione post-diploma e alla formazione per adulti.
I risultati conseguiti dalla Regione dell’Umbria e dalla Provincia di Perugia sono incoraggianti: la certificazione a chiusura del Programma ha evidenziato che sono stati utilizzati i canali di finanziamento del Fondo Sociale Europeo per una spesa complessiva di 233 milioni di euro, il 101% delle risorse programmate nel periodo cui si riferisce il rapporto. Le attività finanziate sono state oltre 16.600 ed hanno interessato 105.000 destinatari.
In tale programma la Provincia di Perugia ha inciso per circa il 48%, certificando la spesa di 111 milioni di euro, pari al 102% delle risorse assegnate dal Fondo Sociale, e rispettando puntualmente ogni criterio formale o sostanziale imposto dall’Unione e le priorità stabilite in sede europea relative a pari opportunità, iniziative locali, valorizzazione e promozione strategica delle energie imprenditoriali, delle risorse umane e del capitale sociale dei nostri territori e società dell’informazione.
In questi anni la Provincia di Perugia ha saputo inoltre operare sapendo leggere le caratteristiche più profonde e le peculiarità del mercato locale del lavoro, intervenendo con strumenti differenziati a seconda delle specificità e delle priorità che via via sono emerse nei settori dell’economia e nelle strategie dei territori. Tutto ciò con una disponibilità ad ascoltare le istanze che provenivano dalle imprese e dalle agenzie formative, venendo incontro alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, dispiegando concretamente interventi integrati con le realtà del territorio: istituzioni locali e scuole in primis.
Quanto realizzato con il POR 2000-2006 ha determinato indicatori di risultato positivi e ci ha consentito di contribuire alla stessa crescita del tasso di occupazione del periodo di riferimento. In particolare, per quanto riguarda i risultati raggiunti dalla Provincia di Perugia, occorre sottolineare come dall’ultima indagine condotta a livello regionale emerga e risulti che l’indice di placement delle attività da noi realizzate è stato del 47,03%, superiore di 6 punti alla media regionale. Questo indice è relativo alla percentuale dei soggetti che a 12 mesi dalla conclusione dell’attività ha trovato lavoro e la strategia dispiegata in questi anni dall’Assessorato provinciale al Lavoro e alla Formazione attraverso la grande innovazione introdotta dal varo di ben due piani provinciali del lavoro ha consentito che la maggioranza di questi soggetti abbiano trovato un lavoro tendenzialmente fisso e stabile.
Se queste possibilità di procedere anche nel futuro ad un’ulteriore programmazione di interventi sul fronte delle politiche attive del lavoro sono compromesse almeno per i livelli di adeguatezza cui li abbiamo innalzati fino ad oggi, non si deve certo alla volontà di Regione e Provincia. La difficoltà attuale di redigere e di varare un nuovo Piano provinciale del lavoro è infatti prevalentemente legata alla sottrazione di ben 23 milioni di euro dalla disponibilità complessiva ed originaria di 42 milioni di euro per la programmazione triennale degli interventi regionali su questo fronte operata dal governo per pagare gli ammortizzatori sociali.
Questa situazione viene confermata nella rilevazione sistematica sulla qualità percepita dai partecipanti da noi effettuata a partire dal 2002 con la somministrazione di un questionario anonimo distribuito al termine dei corsi. A questo proposito i risultati conseguiti vedono una progressiva valutazione positiva delle nostre attività da parte di chi vi ha partecipato e sempre con risultati ben al di sopra della soglia di accettabilità (60%). In relazione al POR 2000-2006, l’ultimo dato utile riporta una percentuale di soddisfazione pari all’84,25%.
Il Rapporto conclusivo di questo Programma approvato dal Comitato di sorveglianza in cui siedono funzionari di Governo e rappresentanti dell’Unione Europea è la migliore risposta a chi in Umbria continua ad avventurarsi nello sport dell’arrampicata sugli specchi ovvero nella polemica sterile e completamente disinformata sul presunto sottoutilizzo dei canali di finanziamento dell’Unione Europea o sulla mancata valorizzazione delle opportunità offerte dal ricorso al Fondo Sociale Europeo. Le risorse previste da questo non sono indistinte ma mirate e stabilite secondo programmi ed obiettivi definiti e non discrezionali. Per ciò stesso, esse non potrebbero mai essere utilizzate, come qualcuno vorrebbe far credere, per superare le gravi difficoltà di bilancio delle Regioni, delle Province e degli Enti locali dovute alla manovra finanziaria di Tremonti e al Patto di stabilità, pena la stessa immediata soppressione di ogni canale di finanziamento.
I soldi dell’Europa, in Umbria e dalla Provincia di Perugia, non vengono sprecati, sono intercettati, spesi e spesi bene. I programmi e gli interventi, a differenza di altrove, sono varati con modalità partecipative, si fondano su un’organizzazione diffusa, competente, collaborativa ed integrata, si concretizzano in forme trasparenti e con strumenti appropriati e sono finalizzate al soddisfacimento reale dei destinatari ed alla promozione dello sviluppo locale sostenibile e di qualità.
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