concessionario1.png
di Dani Pasqua ROMA – Negli Usa Sergio Marchionne ha incassato gli ‘hip hip hurrà’ di Barack Obama, in Italia, che ha ben poco da ringraziare a Marchionne, invece arrivano le anticipazioni sui dati negativi che Federauto, l’associazione dei concessionari d’auto, pubblicherà oggi 2 agosto. Un calo nelle vendite pari al -26%. Una caduta in basso che lascia pochi margini all’ottimismo del governo berlusconiano. Il settore delle vendite delle auto “consuntiverà un altro -26%”, fa sapere Federauto. Il presidente Filippo Pavan Bernacchi chiede un intervento del governo: “si tratta di un vero disastro per tutti. Questo dato si avvicina molto alla realtà perché - dice - sembra che i principali costruttori abbiamo finalmente tolto il piede dalle kilometri zero. Questo perché non si può continuare all'infinito ad auto immatricolare vetture per dimostrare dati di quota non veritieri. E infatti il mercato a privati, quello non inquinabile da ‘autoimmatricolazioni’, vede una flessione attorno al -30%. E si continua così oramai da qualche mese nell'indifferenza del Governo.” “Negli Usa - commenta ancora Federauto - Obama visita lo stabilimento Chrysler ed elogia Sergio Marchionne che riceve, nel contempo, consensi dagli operai. Obama si spinge a rivendicare di aver varato la legge sulla rottamazione che ‘ha salvato almeno 100 mila posti di lavoro, permettendo nel contempo di realizzare auto e camion che consumando meno ci porteranno verso un futuro di indipendenza energetica.’ In Italia è il contrario”. Pavan Bernacchi chiede al Presidente del Consiglio di prendere in mano la situazione “Rinnovando i bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale; in primis quelle alimentate a Gpl e a Metano. Poi varando una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri paesi europei. C'è una differenza enorme a nostro sfavore e le poche aziende che potrebbero acquistare auto, veicoli commerciali e industriali, sono costrette a mantenere i propri parchi, anche obsoleti, non sicuri e inquinanti”. Federauto chiede allo Stato “di prendere subito in considerazione misure a supporto del mercato auto. Sarebbero a costo zero, perché si pagherebbero, sia con le imposte sulle auto aggiuntive, sia con riduzione delle spese mediche legate alla cattiva qualità dell'aria e la diminuzioni di morti e feriti per gli incidenti stradali. Inoltre ci sarebbe un minor ricorso agli ammortizzatori sociali che stanno drenando molte risorse statali. Questo si otterrebbe incentivando l'acquisto di auto che consumano e inquinano meno, e sono molto più sicure con dotazioni moderne come le scocche a deformazione progressiva, l'ABS, l'ESP e gli Airbag”. Verdi: “Affrontare in maniera intelligente crisi dell’auto’ «La crisi dell'auto in Italia e nel mondo è un dato consolidato e costante. È venuto il momento di affrontare il problema dell'industria automobilistica in modo strutturale, guardando al futuro e non al passato” Dice il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Il governo, aggiunge, “potrebbe affrontare in modo intelligente la crisi di stabilimenti come quello di Pomigliano d'Arco, salvaguardando i livelli occupazionali e il futuro di tante famiglie.” Maurizio Zipponi, responsabile lavoro e welfare dell'IdV, pone l’accento sull’aspetto economico “La Fiat produce auto per le famiglie medie ed è evidente che la riduzione del potere di acquisto dei salari incide pesantemente sull'acquisto di un bene, come l'auto, la cui spesa implica un impegno economico non di poco conto. Ma il governo non si cura né di innovazione, né di difesa del potere di acquisto” questo, secondo Zipponi “nell'economia reale genera danni nel tempo, in molti casi irreversibili” Da dazebao.org Condividi