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“Pdl, Lega e Udc vorrebbero tenere le donne in ospedale con un ricovero ordinario, mentre in tutta Europa le donne possono tornare a casa, se stanno bene, e tornano in ospedale solo il terzo giorno”. Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista-Fed. Sin., Damiano Stufara, interviene sull’iniziativa dei gruppi di opposizione Pdl, Lega Nord e Udc che stamani, nel corso di una conferenza stampa hanno illustrato i contenuti di una mozione relativa alla somministrazione della pillola abortiva RU 486. Stufara parla “dell'ennesimo tentativo del centro-destra di aprire anche nella nostra regione una stagione reazionaria, restringendo i diritti delle donne, colpendo la loro autodeterminazione, per poi sferrare un attacco a tutte le differenze”. E l’esponente di Rifondazione ricorda che nel Lazio “le destre e l'Udc hanno previsto l'ospedalizzazione forzata delle donne che vogliono far ricorso all'ivg (interruzione volontaria di gravidanza) farmacologica e presentato una proposta di legge sui consultori in cui si afferma che le donne dovranno chiedere l’interruzione della gravidanza presso le associazioni familiari, firmando un verbale quando rifiutano di proseguire la gravidanza, o anche solo per dare in adozione il figlio. Nella stessa proposta di legge – aggiunge Stufara - la soggettività delle donne e la loro libertà di scelta è completamente cancellata e viene sostituita con la difesa della famiglia e dei suoi ‘valori etici’, con il riconoscimento della centralità dei consultori privati. Si tratta – spiega - di uno spostamento culturale gravissimo, che contraddice il senso dell'istituzione stessa dei consultori e il compito basilare di garanzia della salute delle donne”. A giudizio del capogruppo regionale di Rifondazione comunista, la Giunta regionale umbra e l’assessore alla sanità Riommi stanno portando avanti “un percorso opposto, che vede un tavolo tecnico regionale impegnato a completare il lavoro di redazione dei protocolli e delle procedure per l’uso dell’aborto medico, i cui orientamenti prevederanno il regime di ricovero in day-hospital, evitando i ricoveri coatti a cui vorrebbero costringerci le nuove disposizioni ministeriali. La Regione Umbria – conclude Stufara - resisterà come l'Emilia Romagna e la Puglia, che hanno confermato la possibilità di ivg medica in day hospital, riuscendo così a recuperare la regressione ideologica compiuta con l'atto approvato alla fine della scorsa legislatura, che ha visto convergere i voti dell’opposizione e della maggioranza, con i soli voti contrari di Rifondazione Comunista, nell’approvazione della legge sulla famiglia”. RED/tb Condividi