Sono state rotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale degli operai idraulico-forestali che in Umbria sono 650 (70 mila in tutta Italia) ed i sindacati hanno indetto lo stato di agitazione con presidi davanti alle prefetture. Il contratto è scaduto da ormai otto mesi.
''Questa è una conseguenza diretta della manovra economica del Governo che taglia risorse ingenti al settore della forestazione - commentano Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell'Umbria - in questo modo i lavoratori delle Comunità montane sono i primi a subire l'effetto dei tagli imposti dall'esecutivo''.
A fronte di questa ''situazione inaccettabile'', i sindacati di categoria dell'Umbria invitano l'Uncem regionale ''a prendere posizione in maniera chiara nei confronti del Governo e ad assumersi la responsabilità che le spetta per proseguire e portare a conclusione la trattativa''.
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