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“La nostra idea è quella di mantenere il buono del Patto per lo sviluppo dell’Umbria, superandone le contraddizioni e talune criticità, per andare verso una più larga ed innovativa fase della concertazione”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, illustrando a tutti i soggetti che avevano sottoscritto il precedente patto per lo sviluppo, il documento con il quale si indicano caratteri e metodo della nuova fase della concertazione. La presidente ha subito indicato anche il prossimo mese di settembre come termine per la sottoscrizione del nuovo documento tra tutti i soggetti istituzionali, economici, e sociali che saranno chiamati a far parte del “tavolo generale”. “Dobbiamo assolutamente accelerare le tappe perché ritengo che una volta formalizzato e sottoscritto il nuovo atto dovremo immediatamente essere operativi per un confronto sulle azioni di contrasto alla grave crisi economica ed occupazionale”. Ma se l’amministrazione regionale e il sistema delle autonomie locali devono accelerare, “gli attori socio-economici - ha aggiunto la presidente - devono cambiare ruolo: non possono solo essere spettatori e “giudici” poco responsabilizzati delle attività degli altri. Un’assunzione di responsabilità più cogente di tutti eviterebbe quella concertazione asimmetrica che è stata una delle criticità del Patto per lo sviluppo: “gli impegni vanno chiesti a tutti, e sono tutti oggetto di valutazione”. Condividi