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Premesso che nella storia del mondo occidentale la città è stato il luogo costruito dagli uomini sulla base di unità sociale e condizioni politiche che determinavano come patrimonio comune agli abitanti un sistema di leggi che ciascun cittadino si impegnava a rispettare; da questo ne derivava processualmente l’attività di partecipazione degli abitanti alla vita politica ed amministrativa, rafforzando in ciascuno la consapevolezza culturale e civile di sentirsi organicamente inserito nella sua comunità, realizzandosi nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del bene comune; Considerato che Perugia nasce e si sviluppa nella sua storia ultramillenaria nel solco della storia italiana dal primo insediamento etrusco sino alla sua sostanziale conformazione di Città dell’Età Comunale, mantenendo i tratti peculiari ed identitari nel mondo di oggi; che nel processo storico dalle origini ad oggi la sua configurazione urbana è stata continuativamente la risposta alle esigenze abitative dei suoi cittadini, con la conseguente attribuzione di funzioni alle sue parti (quartieri) per esigenze di natura sociale ed assistenziale, di distribuzione di alimenti, di servizi pubblici, di edifici istituzionali, per lo studio, per il commercio, per il culto, di pubblico incontro ed intrattenimento (Piazze e Giardini) che la bellezza e la funzionalità confermate nel tempo grazie alla qualità e vivacità delle classi dirigenti ne hanno sempre più esaltato il ruolo di Città prestigiosa, Capoluogo della Regione, e città nota nel mondo; che in inscindibile relazione con il ruolo del centro storico il territorio circostante ha subito profonde modificazioni, da semplice produttore di risorse agricole a luogo della prima espansione urbana, di insediamenti diffusi, di attività produttive, di infrastrutturizzazione essenziale per la mobilità, avendo raggiunto un livello di saturazione che pone in modo pressante l’esigenza di un’ inversione di tendenza per recuperare e riqualificare zone produttive e quartieri residenziali; che in particolare dalla seconda metà del XX secolo il rilievo e la risonanza culturale, artistica e scientifica di Perugia, legati alle Istituzioni universitarie e di alta formazione hanno attratto flussi studenteschi italiani e stranieri rendendoli cittadini perugini pro tempore, spesso parte significativa della classe dirigente cittadina e per di più efficaci promotori della bellezza e qualità della vita cittadina nei territori di provenienza. In questo senso, proprio a partire da tale azione promozionale e propulsiva i cittadini del mondo le hanno riconosciuto il valore di Città Internazionale. Considerato che i flussi migratori stranieri, attratti da opportunità lavorative neglette dagli italiani, per parte loro hanno nell’ultimo periodo aperto nuovi scenari, a partire dai problemi abitativi, sulle problematiche della convivenza, delle relazioni sociali, dei servizi e dell’istruzione . Posto che anche per la Città di Perugia possono valere le acute osservazioni che sulle città storiche sono state espresse da Giuseppe Campos Venuti nel libro Città senza cultura lì dove così si esprime: “Una volta il tessuto dei centri storici era articolato per funzioni: l’abitazione ed il commercio di prossimità, l’assistenza agli anziani e l’istruzione ai bambini, l’artigiano di servizio e la produzione dei beni più popolari. Permettendo che il centro storico – il luogo di massimo valore immobiliare – si riempisse di uffici e si svuotasse di residenze, lo abbiamo compromesso irreparabilmente, azzerando la funzione articolata del complesso sistema urbano. Così il centro della città si riempie di giorno e si svuota la notte, salvo le poche zone dedicate allo svago, che però disturba i residenti rimasti. Dal centro storico sono scomparsi i negozi di prima necessità – che erano disposti lungo le strade e servivano gli inquilini dei piani superiori- , sostituiti ora da “vetrine”, strumenti di pubblicità delle multinazionali, la cui economicità non dipende dal mercato locale di quartiere, ma da quello mondiale. E le vetrine hanno raggiunto fitti strepitosi, pagati tranquillamente dalle multinazionali, perché non dipendono dall’economia del posto. Infine, da un centro storico così trasformato, è scomparsa la sicurezza, la città, al contrario nasce per garantire sicurezza ai propri cittadini, le mura che la cingevano la proteggevano dall’esterno e, all’interno, la sicurezza era garantita dalla costante presenza dei residenti”. Considerato che debbano essere poste in essere a partire dalle azioni di indirizzo che fanno capo al Comune, politiche efficaci per realizzare interventi materiali ed immateriali affinché Perugia si configuri come Città nuova, in termini di identità, di accoglienza, di democrazia, di esaltazione della cittadinanza attiva e responsabile della intera comunità secondo i dettami Statutari; Evidenziando che in presenza della conclusione di una fase storica che ha visto in Italia il prevalere di un modello di sviluppo centrato sul consumo sfrenato del territorio a discapito della Città storica, un destino comune lega Città storica e territorio per un recupero unitario delle condizioni di vita, residenza, attività economiche, relazioni sociali per garantire a tutti il pieno diritto di cittadinanza; Considerato che la indizione della seduta del Consiglio Grande ha visto ampia partecipazione dei cittadini, con il contributo di numerosi interventi che hanno introdotto argomentazioni, considerazioni e proposte utili per recuperare il più ampio protagonismo prima di tutto dei residenti, indispensabili referenti per rinsaldare in tutta la cittadinanza perugina la coscienza del valore unitario per la comunità della vitalità della città storica da tradurre in azioni amministrative economiche, culturali, sociali continuative e condivise delle quali farsi carico in periodi di grave crisi economica quali quello nella quale ci troviamo, facendo convergere risorse pubbliche e private in programmi e progetti che facciano recuperare una piena fruibilità popolare e democratica della città in tutte le sue parti. Considera di primaria importanza rinsaldare e coniugare i tratti identitari della sua storia culturale e civile con nuovi soggetti di cittadinanza, italiani e stranieri che, per motivi di studio e di lavoro, confluiscono in Perugia. La Città deve aprirsi sempre di più per essere luogo di inclusione e collaborazione di popoli, lingue, culture diverse, fertile di opportunità e sintesi operative, capaci di dimostrarlo a partire da questo consesso, fondato su modi di governo democratico della comunità, con la privilegiata opportunità di avere in questa sede efficaci apporti collaborativi dei colleghi Consiglieri Comunali aggiunti. Valuta di primario rilievo, in particolare per il centro storico, la scelta di azioni organiche che favoriscano ed accentuino l’incremento di processi abitativi indispensabili per la vitalità della Città storica. Qualità abitativa per proprietari residenti e per ospiti temporanei sono la prima necessità. Strumenti urbanistici, piani attuativi, interventi di riqualificazione funzionale, risorse pubbliche e private debbono convergere su questa finalità essenziale. Azioni e provvedimenti premianti ed agevolativi in modi e forme di ampio coinvolgimento sociale sono obiettivi su cui caratterizzare l’azione amministrativa, di pari passo con un costante ed intransigente lavoro di smantellamento delle ampie sacche di incivile sfruttamento del patrimonio residenziale a fini speculativi nella forma di affitti in nero che penalizzano coloro che per lavoro o per studio debbano essere considerati a tutti gli effetti cittadini perugini. Dignità della persona e decoro urbano vanno di pari passo: sono il caposaldo dell’agire quotidiano per il mantenimento e la tutela attiva della qualità della vita in ogni parte della Città storica. La presenza diffusa è vigile presidio di un bene comune che la comunità senta suo e per tutti. In questo senso è decisivo, per altro, garantire continuativamente, con risorse di bilancio pari alle esigenze, la prosecuzione di interventi di riqualificazione e manutenzione del reticolo viario, come da ultimo avvenuto con Corso Cavour, delle Piazze, dei monumenti, così come l’azione di recupero di edifici di pregio di proprietà pubblica. In particolare le azioni di recupero di immobili di proprietà comunali o simili dovranno essere finalizzate al reingresso degli abitanti o all’ingresso, in particolare, di nuovi giovani residenti, aiutati con forza nel sostenere spese d’affitto come sicuro antidoto ad operazioni di alienazioni dei beni riqualificati al migliore offerente. Si raccomanda il sostanziale rispetto delle caratteristiche architettoniche e degli ingombri volumetrici preesistenti in tutti gli interventi previsti dal Comune di Perugia per finalità culturali, di servizi commerciali et similia, onde evitare l’improprio configurarsi di ipotesi progettuali fondate sul prevalere delle nuove funzioni rispetto alla tutela e conservazione di beni storicamente definiti nella loro consistenza. È di tutta evidenza che, dandosi questo asse primario di centralità della Città storica, si apre la strategica prospettiva di una riconversione del settore dell’edilizia che, in una poliennale azione di interventi di antico-nuovo segno, ha l’occasione di un suo rilancio; Valuta conseguentemente di preminente rilievo attivare una forte e diffusa operazione di rilancio della consapevolezza del significato di nuova cittadinanza che la renda il patrimonio collettivo e punto strategico di partenza per costruire insieme la Città nuova. È in gioco il conflitto fra nuovo e vecchio, aprirsi al mondo accogliendolo o rinserrarsi in uno sterile localismo diffidente verso gli estranei e loro culture. Le giovani generazioni interrazziali già parlano la stessa lingua che può generare l’amore, l’impegno ed il rispetto per la stessa Città, introducendo nuovi valori e idealità volte a dare un nuovo e moderno senso di appartenenza. La Città, ampliando, attraverso scelte particolari, principi, valori, opportunità degli atti Statutari non farebbe altro che accorgersi delle ricchezze culturali, scientifiche, artistiche che a migliaia impreziosiscono Università, Conservatorio, Accademia di Belle Arti, promuovendo e sostenendo le loro competenze e performance a partire dal Centro Storico, in grandi e piccoli appuntamenti di reciproco arricchimento per un tessuto storico vivo anche per la cultura diffusa che mette in mostra. Se per il grande appuntamento di Umbria Jazz è normale che giovani musicisti si esibiscano in strada, con la stessa intelligenza si dovrebbe fare con i talenti che la Città la abitano. C’è una cifra di qualità da perseguire! L’identità pesante che gli abitanti di una Città storica hanno ricevuto esige che, in invarianza del tessuto urbano, esso venga arricchito dalla preziosità dell’arte e della cultura in tutte le forme. Una cultura civica è suscitatrice di una generale azione di mecenatismo istituzionale e privato a cui nessuno vorrà sottrarsi. Non si tratta di reiterare piccole operazioni di elargizioni di risorse pubbliche, ma di ripartire da intese tra Istituzioni che unitariamente rappresentano la fucina della nuova classe dirigente. Su questa base che fa percepire la sostanziale appartenenza alla Città delle Università che ne innalzano la qualità culturale si realizza un circolo virtuoso di apporti finanziari e di risultanze artistiche che fanno da apripista per un interscambio e crescita reciproca con il vitale mondo della cosiddetta cultura di base che, esemplificativamente, è stata ed è, con bande, scuole musicali e corali, il substrato per la alta formazione che i giovani artisti ritrovano nella Città storica. Il Consiglio Comunale apprezza in modo particolare la proposta culturale che anima quegli operatori e gestori che in tempi di predominio delle cosiddette multisale rivalutano gli spazi culturali sopravvissuti nel contesto urbano del Capoluogo, realizzando appuntamenti teatrali, cinematografici, di animazione del tempo libero, a conferma della volontà di riacquisire la vitalità culturale della Città estendibile alle azioni di recupero di altri contenitori dismessi che hanno segnato la vita della Città nell’arco del secolo appena concluso. Sottolinea la importanza di atti di indirizzo e coordinamento di apporti economico-finanziari di iniziativa dell’Amministrazione Comunale nella prospettiva della nascita di un “sistema multisala diffuso” di cui cinema e teatro sono il tratto unificante e catalizzatore di presenze popolari. Considera tali azioni di rafforzamento della capacità attrattiva del Centro Storico, più ricco di residenti, più forte nelle relazioni interpersonali, più rilevante per vivacità culturale, più propositivo in termini di qualità della vita constatabile quotidianamente al suo interno, la base di riferimento per proporre a tutti i cittadini del territorio ed ai fruitori esterni l’appeal di una città storica vitale perché vissuta, nella quale confluire, in modi coerenti e sostenibili. Valuta di rilievo esemplare le azioni che dagli anni 80 hanno saputo fornire risposte di assoluta avanguardia, riprese come modello da altre città storiche nel mondo occidentale, innestando nel tessuto storico tecnologie di avanguardia, di basso o nullo impatto, di forte valenza progettuale, di obiettiva ammirazione quotidiana suscitata in tutti i fruitori che percorrendo la Rocca Paolina o il tracciato del Minimetrò scoprono un patrimonio territoriale, ambientale, architettonico ed artistico che si disvela progressivamente sino a confluire all’ acme dei rispettivi percorsi. Considera altresì necessario proseguire in una operazione strategica di completamento di un sistema intermodale di affluenza all’Acropoli, e rivisitando nel contempo i criteri originari per l’individuazione dei flussi di traffico privato nella ZTL, valutando senza pregiudizi la sostenibilità del reticolo di penetrazione e di uscita dei fruitori esterni, assumendo in contemporanea il punto di vista, essenziale in qualunque riconsiderazione del sistema ZTL, delle esigenze dei residenti che, gravati dalla difficoltà di muoversi in un tessuto viario antecedente alla motorizzazione dell’ultimo secolo, devono vedersi garantita almeno alla scala dei singoli nuclei familiari l’uso di mezzi di locomozione privata per poter sostare, uscire e rientrare nei luoghi di residenza. Un atteggiamento equilibrato può trovare ragionevoli punti di incontro di esigenze diversificate, sempre in armonia con la confermata necessità di favorire la percorribilità pedonale di ogni parte della città storica. Considera i problemi della tutela della sicurezza dei cittadini rilevanti almeno da due punti di vista. La Città capace di esprimere, per la solidità del suo tessuto sociale, una quotidiana capacità di presidio attivo del territorio nell’arco di ogni giorno, affida ai soggetti preposti la tutela confermativa delle condizioni di interrelazione democraticamente condivise. Si tratta di un utile supporto, necessitato ad intervenire solo in situazioni straordinarie ed inusuali. La semplice visibilità in strada di operatori dell’ordine è confermativa di un rapporto di reciproca fiducia con i cittadini che rispettando le regole rispettano se stessi e la città. In questo quadro di relazioni sociali, che si tratta di ricostituire pienamente, il tutore dell’ordine è il corollario di un sistema comunque capace di funzionare senza rischi. Le azioni dell’Amministrazione Comunale, in particolare dall’avvio di questa consiliatura, hanno significativamente posto l’obiettivo di realizzare nell’intero sistema Città- territorio una visione condivisa di Città nuova che abbia come obiettivo finale la progressiva eliminazione dell’attuale situazione di perturbazione sociale che quando e in quanto si manifesta nella Città storica assurge a livelli di risonanza generale perché più visibile è il contrasto fra la Bella città e la presenza malavitosa che ne intacca le peculiarità, patrimonio della comunità internazionale. Perugia non può non vivere le contraddizioni che albergano e si confrontano in tutte le città del mondo, ma la sua forza sostanziale, pur indebolita da presenze criminali che tentano di imporre un sovvertimento delle regole della convivenza civile, la rende Città in possesso di una capacità reattiva che può battere su molti fronti un nemico insidioso che però solo azioni di livello internazionale possono sconfiggere nel lungo periodo. Le iniziative di contrasto già vedono in prima fila l’Amministrazione Comunale sia per richiamare il Governo al rispetto degli impegni per rendere completamente operativo il Patto per la sicurezza sia, nel contempo, perché è giunto il tempo di reclamare una strategia di interventi capaci di allontanare progressivamente, almeno dal Centro Storico, la rete dello spaccio che sfrontatamente si è impadronita di parti della città storica. Il Consiglio Comunale è consapevole che il pur auspicato allontanamento della rete dello spaccio e della microcriminalità non contrasta alla radice i tentacoli del mercato internazionale. Ma questo obiettivo essenziale, pur se strategicamente minore, può e deve essere realizzato senza tentazioni di militarizzazione esasperata che alcuni ritengono semplicisticamente la soluzione di ogni problema sostituendosi alle Istituzioni elettive per il governo della comunità. Ritiene che il piano della sicurezza da attualizzare consideri organicamente le questioni del vivere la Città e nella Città per ridare dignità e forza ai tempi della vita dei cittadini: lavoro, tempo libero, quiete, riposo. Gli interventi devono essere diretti a valorizzare, in questo quadro, le esigenze di soggetti sociali diversi ma armonizzabili su un piano di reciprocità di comportamento. Quanto più il rumore e lo schiamazzo si sostituiscono alle sonorità della città ed i tempi della giornata si dilatano ai confini dell’alba non solo si scardina un tessuto sociale intergenerazionale, ma si invigorisce la mai sopita tentazione di soluzioni poliziesche. Udito il dibattito Consiliare nel confermare il quadro di riferimento generale per lo sviluppo di Perugia così come descritto dal Sindaco nel programma di mandato, condivide e sostiene per il particolare rilievo ed importanza della decisione, la candidatura di Perugia a Capitale Europea della Cultura. La peculiarità e la qualità del Centro Storico è già chiaramente individuata quale elemento centrale di una riconfermata rinomanza internazionale. L’obiettivo dell’ampio dispiegamento di tutte le forze vitali di Perugia è quello di dimostrare concretamente che la qualifica di Capitale Europea della Cultura è l’esito, non di una mera elencazione di eventi, ma della palese caratteristica di Città viva e vitale. Il Consiglio Comunale Sottolinea la necessità di rafforzare il percorso di riqualificazione del centro storico IMPEGNA SINDACO E GIUNTA AD ATTIVARE: A) La costituzione di organismi amministrativi e di partecipazione per le politiche del centro storico : evidenziato che l’ Amministrazione ha ravvisato, con la nomina di un dirigente al centro storico, la necessità di un intervento mirato attraverso una nuova sinergia tra istituzione e operatori; altresì che gli stessi operatori del centro storico hanno più volte manifestato la necessità di un maggior coinvolgimento nelle scelte che riguardano il centro, Attivare un osservatorio sul centro storico che sappia dare una efficace e puntuale mappatura di tutta l’acropoli in senso immobiliare, residenziale, economico e sociale; Istituire un Tavolo permanente costituito dagli esercenti del centro, gli operatori culturali, le associazioni culturali di quartiere, gli studenti, coordinati da rappresentanti del Comune, con lo scopo di intraprendere un percorso che porti a una sinergia e collaborazione in merito allo sviluppo di piani di intervento nel centro storico che tocchino il settore commerciale, quello culturale e più in generale quello del ripopolamento e vivibilità dell’acropoli; Confrontarsi in seno al Tavolo permanente per il centro storico in merito ai programmi che il Comune intende stilare per il centro cittadino e dare la possibilità di intervenire in merito alla gestione dei fondi e alla loro destinazione, modificando, se ritenuto necessario, le priorità d’intervento. B) La valorizzazione della residenzialità, delle attività culturali, della rete commerciale: Sviluppare un’azione di ripopolamento del centro storico che individui nelle famiglie, nei giovani in generale e nelle giovani coppie i soggetti di riferimento primario, per potenziare il tessuto economico dell’acropoli e combattere il fenomeno dell’abbandono del centro; Verificare la possibilità, a partire dagli appartamenti di via Oberdan, di destinare tutti gli immobili inabitati di proprietà pubblica in locazione a canone concordato, questo per evitare, come premesso, una svendita del patrimonio pubblico in una fase di contrazione del mercato immobiliare e di difficoltà economica da parte dei cittadini; Sviluppare un piano di rilancio dei negozi di prossimità e del piccolo commercio in centro storico, elemento fondamentale affinché l’acropoli torni a una sua autonomia e azione importante di contrasto all’abbandono del centro storico da parte dei residenti; Verificare con una mappatura di tutti gli immobili di proprietà comunale, quanti possono essere inseriti, in linea con le ultime modifiche regolamentari, tra quelli a uso commerciale, per valutare la possibilità di affittarli a chi intende aprire un piccolo negozio di prossimità; Sostenere attivamente queste attività anche con la riduzione o l’esenzione dal pagamento di tasse e tariffe comunali; Ridurre le spese di affissione in generale e, ove possibile, le imposte sulle insegne per gli operatori cinematografici del centro storico; realizzare bacheche pubbliche, in sinergia con le proprie società partecipate, a scopo pubblicitario gratuito per i cinema del centro storico e più in generale per le attività culturali nell’acropoli, in tutte le stazioni del minimetrò, nelle fermate APM prossime al centro, nei parcheggi SIPA, ecc; installare totem pubblicitari fissi, solo per le attività culturali del centro storico (cinema, teatro, rassegne, eventi, …) e a titolo gratuito (quantomeno per i cinema), in punti strategici della città come Piazza Italia, piazza Matteotti, Corso Vannucci, ecc; Istituire un piano di azione condiviso (con gli operatori del settore che operano in centro storico), che programmi le iniziative e gli interventi economici,  che ottimizzi l’intervento del Comune con una visione d’insieme che sappia rispondere a tutte le esigenze degli operatori culturali dell’acropoli; Convogliare le iniziative culturali della città in modo equo e omogeneo nei vari cinema e teatri, siano esse organizzate da soggetti patrocinati o sponsorizzati dal Comune (Umbria Jazz, ecc …) o dal Comune stesso; Farsi promotore di convenzioni con enti pubblici e aziende partecipate per uno sconto sui biglietti o sugli abbonamenti cinematografici, magari anche utilizzando strumenti come la Carta Giovani, cercando la copertura finanziaria con sponsorizzazioni dagli stessi enti o partecipate; stipulare, ove possibile, convenzioni SIPA-CINEMA-TEATRI per la riduzione del costo del parcheggio per gli spettacoli serali. C) La mobilità nella città: Attualizzazione dei criteri della ZTL; Stilare un nuovo accordo con la Sipa affinché venga reintrodotta la tariffa notturna nei parcheggi intorno le mura dell’acropoli, per incentivare la fruizione del centro storico e eliminare i disagi causati da chi parcheggia in aree non autorizzate; Incentivare un più amplio utilizzo del minimetrò istituendo, insieme alle società gestrici del servizio, un sistema di bus navetta notturno che, a partire dall’ orario di chiusura del Minimetrò fino alle due di notte (in conformità con gli altri sistemi di accesso al centro storico), colleghi in ambo i sensi tutti i maggiori parcheggi della città, compreso il parcheggio di Pian di Massiano, ciò per aumentare la capacità attrattiva del centro storico, la sua fruizione e permettere a chi lo desidera di essere accompagnato, nelle ore più tarde della notte, direttamente al parcheggio; D) La qualità della vita nella città territorio: Organizzare la Polizia Municipale di Perugia per la finalità del controllo più accentuato nel territorio della regolarità dei cantieri, del rispetto del decoro urbani, dei parchi cittadini, della regolarità nell’uso dei fondi destinati a garage, cantine, depositi e che questi non siano trasformati, come invece spesso emerge anche grazie ai dati delle associazioni degli inquilini, in alloggi in affitto; Intensificare i controlli sulle case sfitte o in locazione del centro storico, e verificarne la regolarità degli eventuali contratti d’affitto, sfruttando anche l’inizio della raccolta porta a porta della società Gesenu; attivare programmi di controllo a campione delle residenze, con l’obbiettivo di verificare, almeno fino a fine consiliatura, la loro regolarità e intervenire su quelle fittizie e su chi lucra affittando in nero o con contratti irregolari. Perugia, 26 Luglio 2007 Gruppo Consiliare Lista PdCI Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista Il Capogruppo Pier Luigi Neri Il Capogruppo Emiliano Pampanelli Condividi