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Come ormai tradizione dal 1998, don Germano Mancini invita tutti ad assistere all'alba di sabato 7 Agosto 2010 allo spettacolo del sole che sorge dal mare Adriatico, dalla cima del monte Pennino (1571 m. s.l.m.). Chiunque sarà ospite gradito, senza alcuna formalità. La particolarità dell'evento sul piano strettamente naturalistico è duplice: la vista del sole che sorge dal mare Adriatico ed un fenomeno di rifrazione causato dalla superficie del mare che ci mostra il globo di luce spoglio di raggi ancor prima che questo si alzi sopra l'orizzonte. E' stato proprio don Germano Mancini, a fare questa scoperta, restandone talmente entusiasta ed ammirato da voler condividere il suo stupore con altri, ideando questa iniziativa che dal 1998 si ripete con cadenza annuale, costituendo un vero e proprio evento. Questa del 2010 è dunque la tredicesima edizione. L'appuntamento è per le 4:45 sulla vetta del Monte Pennino. Chi vuole potrà aggregarsi alla carovana di auto che partirà alle 3:45 da Foligno in piazza Faloci e che raggiungerà la meta passando per Ponte Centesimo, Nocera Scalo, Nocera Umbra, Casebasse, Sorifa, Colle Croce, Monte Pennino. Itinerario alternativo è quello che da Casebasse passa da Bagnara – Collecroce, oppure quello che da Foligno passa per Pale, Scopoli, Leggiana, Casenove, Colfiorito, Annifo, Collecroce. Una volta sorto il sole, tutti a rifocillarsi con un'abbondante, varia e saporita colazione alla casa natale di don Germano, a Laverino. Seguirà la visita della Chiesa di Laverino dove, come lo scorso anno, si terrà un breve concerto vocale di Fabiana Cruciani, mezzosoprano. Per informazioni: Don Germano Mancini, (Tel: 347-9719769, 0742-81548). MIRAGGIO E FATA MORGANA (da Paolo Tini Brunozzi, astrofisico) Il fenomeno che è possibile contemplare all'alba, nelle limpide mattine d'estate, dalla vetta del Monte Pennino è senza dubbio molto raro anche se, dal punto di vista fisico, si tratta di un semplice caso di rifrazione dei raggi solari che passano radenti sul mare Adriatico per poi raggiungere la vetta. La rifrazione avviene quando la luce passa attraverso due mezzi nei quali la sua velocità di propagazione è leggermente differente: nel passaggio da un mezzo in cui va a velocità più bassa (es. acqua) a uno in cui procede più rapidamente (es. aria), cambia l'inclinazione dei raggi, con allontanamento dalla normale della superficie di divisione tra i due mezzi (nell'esempio aria-acqua, il pelo dell'acqua). Se l'angolo di inclinazione iniziale rispetto alla normale è elevato (luce radente) si può avere riflessione totale: la luce non passa più nel secondo mezzo, ma è come se incontrasse uno "specchio". Possiamo immaginare la nostra atmosfera costituita da molti strati con diverse proprietà ottiche e indici di rifrazione; in questo caso si parla di "fatamorgana" quando un raggio luminoso, proviene dal basso, nel transitare da uno strato a quello superiore si allontana dalla perpendicolare fino a raggiungere un angolo limite oltre il quale subisce una riflessione totale, verso il basso. L'effetto globale per l'osservatore è quello di vedere oggetti posti oltre la linea dell'orizzonte, invisibili se i raggi procedessero secondo una traiettoria retta. Un altro effetto, il "miraggio", si verifica quando gli strati atmosferici inferiori, a causa del riscaldamento del suolo, sono più caldi: in questo caso, un raggio proviene dall'alto e diretto verso il basso tende ad allontanarsi dalla perpendicolare, raggiunge l'angolo limite e si riflette totalmente verso l'alto. L'effetto finale è quello di avere un'immagine speculare dell'oggetto, come riflessa in una polla d'acqua: siamo abituati, quando è molto caldo, specie sull'asfalto, a vedere improvvise "polle" d'acqua che riflettono gli oggetti retrostanti. Quello che si osserva sul Monte Pennino è un misto di "miraggio" e "fata morgana". La luce del sole, riflessa per l'effetto "miraggio" provocato dagli strati atmosferici umidi, che si ritrovano al di sopra del mare Adriatico, procede verso la vetta del monte Pennino seguendo una traiettoria "curva" (effetto "fata morgana"). Se la luce procedesse in linea retta, non sarebbe possibile vedere un fenomeno di riflessione che avviene sopra al mare Adriatico, in quanto il mare si trova oltre l'orizzonte che è possibile cogliere dalla vetta del Pennino: la curvatura dei raggi rende invece possibile la visione di un'immagine che altrimenti sarebbe celata dalla curvatura terrestre. A tutto ciò va aggiunto l'usuale effetto di assorbimento e dispersione della radiazione luminosa solare, provocata dalla atmosfera, molto evidente quando l'astro è basso sull'orizzonte. Questo fenomeno, visibile sia all'alba che al tramonto, attenua fortemente la luminosità del disco solare, consentendone l'osservazione ad occhio nudo, senza particolari protezioni, e determinando il caratteristico arrossamento. L'assenza di "abbagliamento" permette di ammirare la stella più vicina alla terra per una decina di minuti. Non appena il sole si alza sulla linea dell'orizzonte, si perde quell'angolo ottimale di incidenza dei raggi che consentiva il fenomeno della riflessione totale e lo spettacolo termina. Don Germano racconta di aver ammirato quest'alba singolare anche in Dicembre: chi conosce la nostra atmosfera ci assicura che nelle giornate fredde e serene d'inverno, la visibilità è decisamente migliore che in estate, in quanto l'umidità presente nell'aria aumenta con la temperatura. Il contenuto di vapore acqueo dell'atmosfera è infatti responsabile delle foschie e della scarsa nitidezza nella visione di oggetti celesti. Per chi non teme neve e ghiaccio sarà un'opportunità osservare il fenomeno d'inverno a un orario meno mattiniero! (riduzione da Paolo Tini Brunozzi, astrofisico, allievo del professor Paolo Maffei). Condividi