I consiglieri regionali Damiano Stufara e Orfeo Goracci, del gruppo del Prc per la Federazione della Sinistra, hanno presentato oggi la proposta di legge di modifica dello Statuto regionale umbro finalizzata ad “affermare il valore dell'acqua come bene essenziale da garantire a tutti”, mirata ad introdurre nella Carta fondamentale dell'Umbria il seguente principio: “La Regione tutela le risorse naturali, con particolare attenzione a quelle idriche. Considera l'acqua un bene comune e un diritto umano universale, ed informa la propria azione alla sua più ampia fruibilità. Il servizio idrico è privo di rilevanza economica."
I due esponenti di Rifondazione comunista sottolineano il risultato della “straordinaria mobilitazione di cittadine e cittadini italiani che in meno di due mesi hanno firmato in più di un milione quattrocentomila per i referendum sull’acqua pubblica”. Questi cittadini, spiegano Stufara e Goracci, “hanno manifestato la propria contrarietà di considerare l’acqua come un bene pubblico contro le affermazioni di quanti, come Joe Hennon, portavoce della Commissione Europea, dichiara che ‘considera l'acqua una merce, come qualsiasi altra cosa’. O come Tremonti che considera il referendum ‘falso come contenuto ideologico e non cristallino come l'acqua, che è pubblica", peccato – ricordano i due consiglieri regionali - che l'articolo 15 del decreto legge ‘135/09’ del governo Berlusconi intende affidare la gestione delle risorse idriche ai privati”.
Per il capogruppo Damiano Stufara è fondamentale che lo Statuto regionale affermi “inequivocabilmente” che l'acqua è un “bene essenziale e irrinunciabile” e vincoli l'azione della Regione e degli enti locali ad operare a questo fine, “contro ogni tentativo di trasformarla in merce”.
“Su questo terreno – dice Stufara - sfidiamo il centro destra e alcune tendenze presenti nello stesso centro sinistra, come dimostrano le note vicende che hanno caratterizzato il SII di Terni. Ora – aggiunge - dopo la straordinaria mobilitazione di massa di questi mesi a favore dei referendum, bisogna dare subito vita ai comitati unitari per il sì. Comitati che devono essere in grado d'intercettare quelle forze politiche e sociali che sono stati silenti o poco attive nella raccolta delle firme, anche se ne condividevano i contenuti”.
Per il capogruppo regionale di Rifondazione comunista occorre ora “dare continuità e incrementare quella straordinaria domanda di democrazia e di protagonismo che si è espressa in questi mesi, non solo per vincere il referendum, che rimane l'obiettivo principale, ma per creare quelle condizioni in grado di contrastare il pensiero unico del mercato, che vuole imporre l'egemonia culturale dell'impresa sulla società e piegare la vita al profitto. Per questo – sottolinea Stufara , mentre si darà avvio alla battaglia referendaria, occorre introdurre nello Statuto Regionale il principio dell'acqua pubblica”.
“Oggi – sottolinea Stufara - grazie a questo movimento, il pensiero neoliberale ha segnato una battuta d'arresto, ma per vincere, per invertire la tendenza degli ultimi trent'anni, bisogna essere in grado di ampliare questo laboratorio di partecipazione e di democrazia. C'è la necessità – conclude - di diffondere e di coinvolgere nella piattaforma culturale e politica alla base del referendum ampi strati sociali. Bisogna far capire e far condividere gli obiettivi di radicale trasformazione della democrazia verso una maggiore partecipazione e giustizia sociale”.
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