''La domanda internazionale di acciaio resta debole e per questo va immediatamente sostenuta''. E' l'allarme lanciato dal segretario Metalmeccanici della Ugl di Terni, Daniele Francescangeli. Per l'esponente sindacale ''il panorama mondiale, già cupo, è aggravato nel ternano da una lenta ma progressiva e significativa deindustrializzazione che inesorabilmente fa pagare il conto a molti lavoratori in termini di cassa integrazione, mobilità e purtroppo licenziamenti.
Una situazione preoccupante che non può lasciare indifferente la Regione Umbria chiamata a intervenire con tempestività. Tra le misure attuabili c'è il Patto di Territorio, firmato nel 2005 e mai veramente attuato''.
Per Francescangeli ''quel patto deve essere rilanciato al più presto e senza esitazione. Quel patto prevedeva, infatti, un importante ammodernamento infrastrutturale di tutto il territorio mirato ad agevolare i servizi alle aziende e di conseguenza favorire nuove opportunita' occupazionali. E' necessaria una sinergia fra tutti gli Enti, le Istituzioni e le imprese per migliorare le realtà territoriali economicamente svantaggiate e in crisi come quella di Terni.
Affrontare la crisi del comparto siderurgico è prioritario per la Ugl e deve essere un imperativo categorico per un'Amministrazione che voglia dirsi efficiente e virtuosa''. Il segretario prosegue ''alla stessa responsabilità e impegno sono chiamati i vertici della multinazionale ThyssenKrupp che in questi anni hanno sì investito a livello industriale ma che hanno ancora molta strada da fare per aumentare la sicurezza all'interno dei siti produttivi, per garantire il rispetto dell'ambiente, per mantenere i livelli occupazionali, favorendo così prospettive di crescita e di sviluppo.
La crisi può essere un'occasione di cambiamento per porre nuovi obiettivi, per aprire nuovi scenari di sviluppo. Il mercato europeo dell'acciaio va regolato e tutte le Istituzioni coinvolte devono tutelare questo prodotto nella sua elevata qualità rispetto a quelli provenienti da altri continenti, certamente meno costosi ma la cui fattura è decisamente inferiore. Solo muovendosi in questa direzione è quindi possibile riqualificare e rilanciare il sistema produttivo siderurgico ternano''.
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