di Giuliano Pennacchio
Dal 2011 nasceranno Fiat Auto e Fiat Industrial. I diritti dei lavoratori saranno tutelati nelle nuove aziende?
ROMA – Dagli Stati Uniti la riunione del Consiglio di Amministrazione di Fiat, oggi ha sancito la scissione della più grande casa automobilistica italiana.
Si va verso la costituzione di due grandi gruppi. Da una parte vi sarà un’azienda che produrrà automobili, con relativa componentistica e comprenderà Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Powertrain Technologies.
Dall'altra parte sarà convogliata la produzione dei motori "industrial & marine", per le macchine agricole e per le costruzioni verso Fiat Industrial S.p.A, la società di nuova costituzione, che si accollerà anche i debiti finanziari.
Dalla data della scissione - che si assume possa essere il 1^ gennaio 2011, precisa il gruppo torinese in una nota - le azioni di Fiat Industrial saranno assegnate agli azionisti Fiat sulla base di un rapporto uno a uno. Successivamente, Fiat e Fiat Industrial saranno quotate separatamente nel mercato telematico azionario di Milano e opereranno in modo separato come società quotate indipendenti con i rispettivi management e consigli di amministrazione.
I nomi dei due presidenti delle nuove società non sono stati comunicati, ma già da mesi si indicano John Elkann a capo della "Fiat Industriale" e Sergio Marchionne di quella "Auto". La conferma della scelta potrebbe arrivare nelle prossime settimane, quando si terrà l’assemblea generale degli azionisti.
La scissione, sottolinea, ancora Fiat, "darà chiarezza strategica e finanziaria ad entrambi i business e permetterà loro di svilupparsi strategicamente in modo indipendente l’uno dall’altro”. La scissione del Gruppo ( lo spin off) nasce sotto il segno dell’aumento degli utili e dei ricavi per l’azienda.
Intanto, sul versante sindacale il clima è rovente, a causa del quinto licenziamento operato dall’azienda. Ieri è stata la volta di un sindacalista dello Slai - Cobas, dello stabilimento di Termoli.
Al clima incandescente, inoltre, vanno aggiunte le incertezze dovute alle modalità di passaggio dei lavoratori dalle vecchia Fiat alle nuove società, nate dalla divisione delle attività.
Dalla parti della Fiom-Cgil si mettono le mani avanti per scongiurare qualsiasi forma di pressione o di eventuali discriminazioni di Fiat nei confronti di quei lavoratori che si sono espressi contro l’accordo separato su Pomigliano.
Da dazebao.org
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