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Il deputato catalano Raül Romeva i Rueda, del Gruppo Verdi/A.L.E., ha presentato il 20 luglio 2010 un’interrogazione prioritaria al Parlamento europeo chiedendo quali iniziative intenda adottare la Commissione europea nei confronti del progetto Snam di gasdotto “Rete Adriatica”. Il deputato verde europeo ha evidenziato le caratteristiche pesantemente impattanti del progetto: la lunghezza complessiva di 687 km (tubazione di diametro 1.200 mm. a mt. 5 di profondità, servitù di mt. 40), un unico tracciato dal Sud (Massafra, Prov. Taranto) fino all’Italia settentrionale (Minerbio, Prov. Bologna). Un progetto suddiviso in cinque tronconi (Massafra-Biccari; Biccari-Campochiaro; centrale di compressione Sulmona; Sulmona-Foligno; Foligno-Sestino; Sestino-Minerbio) che attraversa ben dieci Regioni (Puglia,Basilicata, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna), interessando aree di rilevante importanza naturalistica (tre parchi nazionali, 1 parco naturale regionale, 21 siti di importanza comunitaria), aree a gravissimo rischio sismico (Abruzzo, Umbria, Marche) e idrogeologico, senza che sia stato effettuato un unico procedimento di valutazione di impatto ambientale (direttive n. 85/337CEE e n. 97/11/CE) come richiesto da normativa e giurisprudenza comunitaria (vds. es. Corte di Giustizia CE, Sez. II, 28 febbraio 2008, causa C-2/07) né una procedura di valutazione ambientale strategica (direttiva n. 01/42/CE). Avverso tale progetto è stato presentato ricorso alla Commissione europea (25 giugno 2010) da amministrazioni pubbliche (Province di Pesaro-Urbino e di Perugia, Comunità Montana Catria e Nerone, Comune di Gubbio), associazioni ecologiste (Gruppo d’Intervento Giuridico, Comitato “No Tubo”, Federazione nazionale Pro Natura, WWF, Italia Nostra, Mountain Wilderness, Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, Comitato civico Norcia per l’ambiente, La Lupus in Fabula) e venatorie (Arci Caccia – Perugia). Il deputato verde Raül Romeva i Rueda ha chiesto alla Commissione europea quali iniziative intenda assumere – in rispetto della normativa comunitaria – per ricondurre l’Italia alla corretta applicazione delle direttive europee in materia di valutazione di impatto ambientale (nn. 85/337/CEE e 97/11/CE), di valutazione ambientale strategica (n. 01/42/CE) e di tutela degli habitat naturali e semi-naturali (n. 92/43/CEE). Un’importante iniziativa di controllo parlamentare a sostegno delle legittime richieste di Enti locali, associazioni e comitati ecologisti nazionali e territoriali per la salvaguardia dell’Appennino, dei valori naturalistici, paesaggistici e del tessuto economico-sociale delle collettività locali interessate. Condividi