Intervista a Paolo Ferrero
di Giorgio Salvetti
«Non siate con ansietà sollecita del domani che a ogni giorno basta il suo affanno». Paolo Ferrero risponde così, con una citazione della Bibbia che gli è cara, alla candidatura alle primarie di Nichi Vendola. Il senso è (quasi) evidente: prima bisogna far cadere Berlusconi e poi si potrà eventualmente parlare di primarie. Il segretario del Prc però non ha intenzione di polemizzare con il compagno Nichi, anche se ormai tra le due anime della sinistra volano insulti. Ferrero, invece, prova a rinnovare l'invito a costruire una manifestazione unitaria per settembre: contro il cavaliere e contro la logica di Confindustria simboleggiata da Marchionne.
Vendola guarda troppo avanti?
Dico solo che oggi il problema da risolvere è cacciare Berlusconi. Anche le discussioni su larghe intese e governi tecnici mi sembrano evidenziare il fatto che nessuno ha in mano il modo per risolvere la partita in un colpo solo, e invece questo è determinante altrimenti Berlusconi continuerà a governare con l'appoggio di Confindustria e del Vaticano.
Voi ponete al centro i temi sociali, ma larga parte dell'opposizione non è così in disaccordo con Berlusconi.
Il suo principale punto di forza sta proprio nelle politiche economiche e antisociali. Questo permette a Berlusconi di presentarsi come colui che in qualche modo rappresenta l'interesse di tutti. Come se la politica dei tagli e delle privatizzazioni stesse nelle cose e non fosse una scelta ben precisa.
Non si corre il rischio di fare l'ennesima manifestazione di bandiere rosse, troppo autoreferenziale?
Credo che il problema sociale sia molto largo e diffuso, basti vedere a quanti hanno detto no a Pomigliano e all'incredibile successo della raccolta di firme sul referendum per l'acqua pubblica. Lavoro e privatizzazioni non sono temi settari. Non propongo di fare una manifestazione di partito o di un microschieramento, vorrei che fosse aperta a tutti quelli che vogliono lottare contro Berlusconi e contro il modello sociale che rappresenta. Chi è precario o disoccupato è più imbavagliato di un giornale o di un magistrato. Non dico che la questione democratica non sia grave, dico che per chi è in difficoltà può sembrare meno rilevante. Insomma Berlusconi non è un caso isolato, Zapatero in Spagna sta facendo la stessa politica contro il contratto nazionale di lavoro. Per questo vogliamo manifestare contro Berlusconi, contro Marchionne e Confindustria ma anche contro la Banca centrale europea che impone ai paesi Ue 300 miliardi di tagli. Berlusconi in questo senso non è solo, è la punta dell'iceberg di questa politica economica deflattiva che alimenta le destre razziste e populiste. Non ci sarebbe stato Hitler senza Weimar. Ma se poi alla manifestazione viene anche chi condivide questa linea economica ma combatte Berlusconi sulla questione democratica, a me va bene lo stesso.
Torniamo a Vendola, lui ha già declinato l'invito...
Così ho letto su il manifesto, ma glielo rifaccio. Noi non abbiamo lanciato la manifestazione, ne denunciamo la necessità e chiediamo a tutti, partiti, movimenti, forze sociali, singole persone, di trovare la modalità migliore per convocarla e costruirla insieme.
Il diniego di Vendola indica la diversità fra il suo modo di fare e il vostro.
Vendola tende ad andare oltre a partiti e gruppi per rivolgersi direttamente al «popolo», da qui la vostra accusa di populismo e personalismo, mentre voi avete come obiettivo la federazione della sinistra. Questo è il punto?
Ripeto. Non mi sembra il momento di polemizzare con Nichi. Certo noi vorremo aggregare forze e gruppi rispettandone le identità e i percorsi, consci che ognuno fa il suo pezzetto di strada. Non crediamo nella scorciatoia del leader popolare per mettere in rete e far dialogare le varie esperienze.
Però devi ammettere che la tre giorni pugliese ha un altro appeal rispetto ad un comitato politico o al solito appello per l'unità della sinistra.
La Federazione è un primo passo verso l'unità che è l'unico modo per non essere solo radicali. Ma proprio per questo non voglio mettere l'accento sulle differenze con Nichi o con altri. Propongo di fare tutti insieme una manifestazione per provare a mandare a casa Berlusconi. Se non si costruisce un'opposizione e una mobilitazione Berlusconi resterà al suo posto, o continuerà a vincere. Nel 2006 ha perso anche perché c'era stata Genova, le manifestazioni contro la guerra, le mobilitazioni del 2003 della Cgil sulle questioni del lavoro. Credo ad esempio che sul lavoro si possa costruire un fronte ampio simile a quello che è avvenuto per l'acqua pubblica. Solo così si creano problemi a Berlusconi. Questo è il primo obiettivo. Solo dopo che sarà caduto il governo e si andrà a votare sarà il momento di discutere delle differenze e di come andare avanti.
Da liberazione.it
Recent comments
11 years 41 weeks ago
11 years 41 weeks ago
11 years 43 weeks ago
11 years 43 weeks ago