''Gli ultimi incidenti sul lavoro avvenuti in questi ultimi giorni, per fortuna non mortali ma ugualmente gravi, rimettono in agenda politica e giornalistica il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro; la questione del diritto alla vita e alla salute sul posto di lavoro non può e non deve essere trattato semplicemente con articoli-spot o scandalistici, ma deve essere un lavoro quotidiano per far comprendere all'impresa e ai lavoratori quanto sia sbagliato in una società civile e moderna morire nel compiere la propria mansione''. Lo sostiene Mario Paolini, rappresentante territoriale dei lavoratori per la sicurezza per la Filca Cisl, che in una nota ribadisce ''come previsto dalla legge 81/2009, le parti sociali hanno dedicato risorse umane ed economiche per combattere la piaga degli incidenti, introducendo appunto la figura di una persona specializzata in sicurezza. Questo, però, non basta''. Per Paolini ''ci vuole l'impegno di tutti i soggetti coinvolti, dei committenti, dell'impresa e dei lavoratori per sconfiggere questa piaga, che oggi registra dati decrescenti solo a causa della diminuzione occupazionale del settore''. L'esponente sindacale si dice convinto che ''il modo più sbagliato è quello di lavorare a favore della diffusione di una cultura della sicurezza solo in occasione di grandi disgrazie, come successe a Perugia, qualche anno fa, a causa della strage di via dei Filosofi. In tale occasione si fece un Consiglio allargato, una Commissione ad hoc, prorogata ma non ancora rinnovata dal nuovo Governo cittadino, questo malgrado le molte sollecitazioni da parte del sindacato. Inoltre - conclude - tenuto conto delle promesse dell'Amministrazione di ritenere il ''Tema della sicurezza dei lavoratori'' di grande interesse, vorremo giudicare nei fatti e non negli intenti''. Condividi