Sciopero regionale di 4 ore dei lavoratori Telecom a fine turno di venerdì 23 luglio, e dell'intero turno per i lavoratori part-time al 50% e per i lavoratori con contratto di solidarietà. L'hanno proclamato le segreterie regionali dell'Umbria dei sindacati dei lavoratori della comunicazione Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil Comunicazione, "a sostegno della vertenza -si legge in una nota dei sindacati- contro il finto piano 'industriale', i licenziamenti e le provocazioni di Telecom, e prosegue quindi la mobilitazione dei lavoratori dell'Umbria". "Telecom Italia ha, per ora, ritirato le le procedure - si legge ancora nella nota dei sindacati - per licenziare 3.700 dipendenti (una prima parte degli oltre 6.800 previsti in totale, come annunciato nel piano triennale 2010-2012) riservandosi di riaprirle dopo il 30 luglio, procedure che aveva aperto facendolo sapere ai sindacati di categoria proprio durante lo sciopero di venerdi 9 luglio. Uno sciopero nazionale di tutto il gruppo Telecom, che ha visto l'adesione media di oltre il 70% dei lavoratori, con punte dell'80% in Ssc e in diversi siti di Telecontact". "Con la decisione, grave, di aprire le procedure, Telecom - sostengono ancora i sindacati - si era assunta la responsabilità di drammatizzare una crisi che non è tale, ricorrendo ai licenziamenti collettivi come una qualsiasi piccola e media impresa e non agendo come le grandi aziende di servizi a rete, che, nonostante le contrazioni di mercato dovute alla crisi, si guardano bene dall'aggravare le pesanti condizioni sociali del Paese. Così facendo, Telecom propone al Paese l'immagine di un'azienda allo sbando, senza una guida, assumendosi una responsabilità molto grave e che arriva dopo aver regalato i due terzi degli utili agli azionisti e dopo l'elargizione di emolumenti altissimi e bonus ai manager, assolutamente contraddittori con le procedure di licenziamento e, soprattutto, con l'etica e il buon senso". Condividi