CITTA' DI CASTELLO - "Se non ora quando? Politica e impegno di pace": il primo incontro inserito nel programma del Festival della solidarietà, il 23 luglio alle ore 18, sarà con Massimo Toschi, assessore della Regione Toscana alla Cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli, iniziative contro la pena di morte e per la promozione dei diritti umani nella passata legislatura. L'incontro si terrà presso la sala Santo Stefano nel Palazzo Vescovile di Città di Castello (Pg) in piazza Gabriotti. "Ci è sembrato significativo, nell'Anno europeo della LOTTA ALLA POVERTA' E ALL'ESCLUSIONE SOCIALE - si legge in una nota diramata dagli organizzatori -, incontrare un uomo che è esempio di impegno civile e politico per la promozione della pace e della lotta ai conflitti e alle ingiustizie. Toschi, che nei suoi studi si è occupato di pace e povertà, (scrivendo tra l'altro vari articoli e libri su Don Lorenzo Milani e altri "profeti di pace", come lui stesso li ha definiti) ha saldato da sempre alla sua attività di ricerca un forte impegno sociale e civile fin dagli anni dell'università. Dopo le esperienze giovanili di condivisione al carcere San Vittore e di vicinanza ai malati di Aids, Toschi si è dedicato, dalla fine degli anni novanta, alle gravi crisi del sud del mondo: si è recato in Algeria, Sierra Leone, Burkina Faso e altri paesi devastati dai conflitti e dalla povertà, portando avanti attività di cooperazione e di pace. - Il 25 luglio alle 17.30 presso il parco Alexander Langer (Ansa del Tevere) di Città di Castello incontreremo il grande ARTURO PAOLI nella conferenza dal titolo "Racconti di pace". Arturo Paoli è un prete missionario originario di Lucca: ha passato 40 ANNI IN AMERICA LATINA AL FIANCO DEI PIU' DEBOLI vivendo in Argentina, in Venezuela e infine, dal 1983, in Brasile, affrontando gli anni duri delle dittature e rischiando la vita pur di stare vicino ai poveri. Nel 1987 si è trasferito a Foz do Iguaçu, dove ha creato una comunità, sostenuta dall'Associazione Fraternità e Alleanza, un ente di solidarietà con progetti sociali per dare dignità alla popolazione emarginata. Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di "Giusto tra le nazioni" per aver salvato, nel 1944, la vita di un giovane ebreo tedesco e di sua moglie. Per comprendere il senso profondo del suo impegno basta leggere le sue parole in un'intervista di qualche hanno fa: "NON BISOGNA FARE ELEMOSINA AI POVERI, MA FARE IN MODO CHE FORMINO LA NOSTRA IDENTITA'. Loro me l'hanno formata. Io non vivo come loro, vivo umilmente ma mangio due volte al giorno, mi vesto, viaggio, ma la mia identità è in mano loro (...). I poveri danno tanto amore, fiducia, speranza, gioia, che non si trova negli altri ambienti...". Condividi