di Alessandro Ambrosin dazebao.org ROMA - "Ho fatto l'interesse della Sardegna e ho fiducia nella magistratura". Così Ugo Cappellacci, l'attuale governatore della Regione Sardegna a margine dell'interrogatorio di ieri durato sei ore dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, che indaga sugli appalti dell'eolico nell'isola. Tuttavia le accuse mosse dai magistrati nei suoi confronti rimangono: abuso d'ufficio e concorso in corruzione. Incredibile ma vero. Siamo di fronte ad una vicenda di un estrema gravità per la tenuta democratica del paese e Cappellacci si dice addirittura "tranquillo". D'altra parte anche questo atteggiamento che improvvisamente sembra trasformare i carnefici in vittime ingiuste, potrebbe essere parte di un copione per sminuire una vicenda dai contorni troppo torbidi per l'opinione pubblica. Eppure le conclusioni a cui è arrivato il gip Giovanni De Donato riportate sull'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere i tre faccendieri Carboni, Lombardi e Martino è ben diversa. "Non ci sono dubbi - si legge nel corposo fascicolo -. La nomina di Ignazio Farris alla direzione dell'Arpas è stata determinata proprio dalle pressioni esercitate sul presidente Cappellacci dall'on. Verdini su impulso di Carboni." Un risultato che emerge chiaramente dalle intercettazioni telefoniche e dagli incontri, in particolare quello avvenuto prima nella residenza di Verdini il 26 novembre 2009, al quale partecipano anche l'attuale governatore sardo assieme a Carboni, Dell'Utri e Martino e successivamente il 13 dicembre dello stesso anno in Sardegna a cui partecipa anche il commissario dell'Autorità d'ambito (Ato) Franco Piga. Riunioni che sono documentate dalla relazione di servizio del personale di polizia giudiziaria dell'isola. Il 12 marzo del 2010 la giunta regionale, deludendo le aspettative di Carboni, approva il nuovo regolamento sulle energie alternative che prevede la costituzione di una società per azioni a partecipazione pubblica alla quale sarà affidata la produzione dell'eolico, bloccando di fatto l'iniziativa privata. Ma questo improvviso cambiamento sarebbe dovuto al fatto che Verdini poche settimane prima era stato coinvolto dalla procura di Firenze nell'inchiesta sugli appalti della Protezione Civile. Lo si capisce chiaramente dalle intercettazioni telefoniche tra Cappellacci e Piga, il quale addirittura si complimenta con il governatore dicendo: "Credo che tutte le discussioni dei mesi scorsi abbiano trovato la sintesi giusta, insomma, con buona pace di chi non era d'accordo." E Cappellacci risponde, precisando che in questo modo ha voluto liberarsi dalle pressioni: "Se la prendono in culo guarda...che se la prendono tutti quanti in culo...ci liberiamo da mille...a parte il fatto che ...io... questa è la soluzione è l'unica vera che porta a un risultato concreto per la Sardegna." Qualche tempo più tardi esattamente il 17 marzo 2010 Carboni incontra l'imprenditore Martino il quale dovrà fare le dovute pressioni a Cappellacci. E così in assenza di una procedura concorsuale condotta su base comparativa - come riporta la stessa ordinanza di custodia cautelare - e in mancanza di una delibera di nomina il dottor Ignazio Farris diventa inaspettatamente presidente dell'Arpa sarda. L'uomo giusto al posto giusto per l'affare milionario dell'eolico. Condividi