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PERUGIA - ''Dobbiamo avere il coraggio, la forza e anche l'intelligenza di saper trasformare una criticita' in opportunita'. Che in questo caso vuol dire guardare ad un diverso modello di sviluppo che sappia cogliere tutte le straordinarie potenzialita' che vengono dall'economia verde, quella dell'innovazione, dell'ambiente, delle energie rinnovabili''. Questa e', per la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta a Symbola 2010 in corso a Monterubbiano nelle Marche, ''la sfida vera che e' di fronte a noi tutti''. ''Possiamo affrontarla e vincerla - ha aggiunto - se sapremo modificare i comportamenti individuali, cosi' come le azioni di governo, soprattutto a livello dei territori''. Per la presidente Marini - riferisce un comunicato della Regione - la crisi globale che da circa due anni sta interessando ogni parte del pianeta ''ci obbliga a ripensare in maniera radicale il nuovo modello di sviluppo economico - ha proseguito - evitando il rischio di un ripiegamento su se stessi, ed avendo invece il coraggio di mettere al centro delle nuove politiche di sviluppo proprio la specificita' dei territori. Ed e' per questo che a chi, come me, ha l'onere del governo di una regione e' richiesto di mettere in campo politiche pubbliche che siano maggiormente selettive, puntando soprattutto su quanti, imprese, professionisti, ma anche semplici lavoratori, possono esprimere una maggiore propensione ad investire in innovazione, conoscenza, ricerca. Fattori che possono, in una situazione di crisi economica profonda, rappresentare il vero valore aggiunto e fattore di maggiore competitivita'''. ''Provengo da una cultura di tipo 'industrialista' - ha detto ancora la presidente della Regione Umbria-, ma questo non mi impedisce, anzi rafforza la mia convinzione, di sostenere che il nuovo modello di sviluppo deve sempre guardare. Soprattutto in realta' come quelle del nostro sistema economico, alla forza trainante dell'industria e delle manifatture, che sappiano cogliere le opportunita' che possono venire da una intelligente riconversione, capace di guardare al futuro a lungo termine''. La presidente ha quindi citato il caso del ''Polo chimico'' di Terni che da molti, e in maniera un po' troppo sbrigativa, e' stato dato come ormai compromesso e in declino: ''In questa area, invece, e lo dimostra l'esperienza di Novamont - ha affermato - puo' avvenire una radicale riconversione e un vero rilancio del polo chimico perche' la chimica e' uno dei settori fondamentali e piu' innovativi dell'economia verde''. Condividi