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PERUGIA - L'insediamento di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande in Umbria dovra' essere autorizzato dai Comuni, valutando le caratteristiche del proprio territorio, con l'obiettivo di innovare e qualificare ulteriormente il settore. E' quanto prevede l'atto approvato in via preliminare dalla Giunta regionale dell'Umbria, su proposta dell'assessore al commercio Fabrizio Bracco, che definisce gli indirizzi e i criteri che dovranno essere adottati dai Comuni negli atti di programmazione in materia di somministrazione di alimenti e bevande. Il provvedimento opera una riclassificazione degli esercizi, stabilisce che i Comuni possono individuare le aree 'sature', quelle nei centri abitati in cui interdire specifiche attivita' di somministrazione a tutela della quiete o in cui vietare le attivita' per motivi di ordine pubblico. I Comuni possono, inoltre, subordinare l'insediamento di esercizi di maggiore dimensione nelle aree a rischio di congestione di traffico a una valutazione di impatto viario e di mobilita' e prevedere limiti di distanza da rispettare o obblighi di insonorizzazione per esercizi nei pressi di ospedali, case di cura e riposo, scuole, chiese e luoghi di culto. Particolare attenzione e' dedicata agli interventi volti ad accrescere la qualita' del servizio offerto ai consumatori e ai turisti. Negli atti di programmazione, i Comuni possono prevedere una dotazione minima di parcheggi e la presenza di accessi privi di barriere architettoniche ad almeno parte dei locali, oltre che di servizi igienici adeguati di cui almeno uno per persone diversamente abili. Sul provvedimento si apre ora la fase di concertazione con Enti locali, organizzazioni imprenditoriali, associazioni dei consumatori, sindacati, al termine della quale criteri e requisiti qualitativi verranno adottati definitivamente dalla Giunta regionale. Condividi