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di Daniele Bovi E' stata la serata dedicata a due re degli ottantotto tasti come Chick Corea e Stefano Bollani quella di ieri all'Arena Santa Giuliana e al teatro Morlacchi. Il primo è sbarcato a Perugia con la sua (stellare) Freedom Band composta da Roy Haynes alla batteria (una vera leggenda), Kanny Garrett al sax alto (che vanta una lunga collaborazione anche con Miles Davis) e Christian McBride al contrabbasso. Il feeling del pianista con l'ottantacinquenne batterista, che suonarono insieme per la prima volta in un disco del 1968, è ormai storia. Corea, al solito, tocca cuore e testa contemporaneamente come in “Monk's Dream”, vetta della serata con ampi momenti di improvvisazione e di dialogo stretto tra Haynes e Corea. Qualcosa che rimane ben impresso al di là delle indubbie doti creative del sassofono di Garrett, a tratti trascinatore del set con fraseggi di puro free jazz. Il round midnight che ha visto protagonista Bollani invece ha visto il pianista al solito in gran forma nonostante il caldo umido che ha attanagliato il teatro per tutta la sera. Un concerto tirato fino alle 2.30 del mattino con Bollani che si lancia in un'operazione non di semplice rilettura, ma di vera e propria destrutturazione e ricostruzione di brani che vanno dal terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov fino al Chico Buarque di “O Que Serà” e il Lucio Dalla di “L'anno che Verrà”. Tutti brani che Bollani con la sua tecnica smonta e rimonta a piacere fino a renderli irriconoscibili, istrionici con il suo mescolare tempi e generi. Di molti, a volte, rimane solo un paio di accordi, un tema, un fantasma di una musica che nelle mani del pianista prende altre vie e altre forme. Splendida, tra le altre, l'esecuzione di “Imperador do Samba”. Sempre Bollani sarà protagonista questa sera al teatro Morlacchi per uno dei concerti più attesi e già sold out, ossia quello con Enrico Rava, Tore Brunborg (sax tenore e soprano), Andres Jormin (contrabbasso) e il grande Manu Katché (batteria). Alle 21 invece, dopo la cerimonia di consegna delle prestigiose lauree honoris causa della Berklee School Of Music a Renzo Arbore, Stefano Bollani e Horacio “El Negro” Hernandez, ci sarà un altro concerto molto atteso. Sul palco salirà infatti Pat Metheny con il suo quartetto storico formato da Lyle Mays (tastiere), Steve Rodby (basso) e Antonio Sanchez (batteria). Condividi