L’impegno della Regione Umbria a contrastare, anche in sede nazionale, il rischio di chiusura di scuole montane è stato ribadito dalla vicepresidente e assessore all’Istruzione Carla Casciari che stamattina, nella sede dell’assessorato, ha riunito in un tavolo di lavoro amministratori dei Comuni montani e rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale per fare il punto sulla situazione e sulle problematiche che si stanno evidenziando nei diversi territori interessati. “La battaglia per garantire la presenza delle scuole primarie nei Comuni montani – hanno detto sindaci e amministratori - non deve essere solo una questione campanilistica, ma una campagna di mobilitazione e sensibilizzazione dell’intera comunità sulle conseguenze che potrebbero derivare al territorio dalla scomparsa dei plessi scolastici”. “I tagli di organico, e quindi di docenti, del personale Ata e il dimensionamento delle classi, imposti dal Ministero dell’Istruzione in vista del riordino della scuola - ha spiegato l’assessore Casciari - devono essere assunti dalle Regioni come un dato di fatto, perché non è stata ancora pienamente attuata la riforma del Titolo V della Costituzione e sono di competenza del Ministero personale e risorse, mentre spetta alla Regione la programmazione dell’offerta formativa. A questo – ha aggiunto – devono essere aggiunte le ripercussioni negative che la manovra finanziaria avrà sulle risorse economiche a disposizione della Regione e degli enti locali”. Ai rappresentanti dei Comuni, che hanno espresso dubbi e perplessità sulle modalità di formazione delle classi così come previsto dal nuovo regolamento ministeriale, l’assessore Casciari ha rivolto l’invito “a continuare a lavorare in sinergia, istituendo Tavoli permanenti nei quali la Regione Umbria sarà parte attiva e disponibile al confronto, e cercando una più ampia condivisione anche sul piano nazionale delle difficoltà che stanno emergendo per la sopravvivenza della realtà scolastiche nei Comuni montani”. Condividi