“In Italia la fibra ottica non decolla e questo penalizza l’economia nella graduatoria dei Paesi più ‘digitalizzati’”. È quanto afferma l’assessore alle Infrastrutture tecnologiche immateriali della Regione Umbria, Stefano Vinti.
“L’Italia – spiega - scende dal 27esimo al 28esimo posto nella ‘classifica dell’economia digitale’ elaborata dall’Economy intelligent Unit prendendo in considerazione settanta Paesi. Ad avere le ‘performance’ migliori sono quelli dell’area nordica europea, Svezia e Finlandia in primis, che sono all’avanguardia nell’estensione dell’utilizzo della fibra ottica e delle connessioni a 3 Giga”.
“In Italia – sottolinea Vinti - i ritardi nella diffusione delle infrastrutture che consentirebbero lo sviluppo adeguato per l’economia digitale si tramutano concretamente in costi per i cittadini, per le amministrazioni e per le imprese. Il ‘Moa’, l’unità di misurazione degli oneri amministrativi creata dal Dipartimento della Funzione pubblica, calcola che ammontano a 30 miliardi di euro l’anno le spese sostenute dalle imprese per produzione di documentazione da fornire alle strutture amministrative”.
“Se gli obblighi burocratici, i rapporti con le pubbliche amministrazioni, la tenuta di archivi di documenti si trasferissero dal supporto cartaceo e materiale a un supporto elettronico e a una relazione e comunicazione telematica – prosegue l’assessore regionale - i risparmi sarebbero notevoli, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni e le microaziende, quelle con meno di cinque dipendenti, che hanno un costo medio di 1990 euro a impresa, e ammontano in totale a 7 miliardi di euro, per le spese improduttive burocratiche”.
“Affinché ci sia un deciso impulso in questa direzione – dice Vinti - guardiamo con interesse alle deliberazioni dell’Unione europea che scaturiranno dal summit con il Brasile su clima e banda che si svolgerà mercoledì 14 luglio a Brasilia e al quale parteciperanno il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula. Sarà un confronto sulle tematiche legate al piano brasiliano per la banda larga e quelle di ‘Digital Agenda’, il Piano europeo di sviluppo e maggiore diffusione dell’utilizzo delle tecnologie ‘Ict’ nelle aziende, nelle amministrazioni e nella vita quotidiana dei cittadini per la semplificazione, l’innovazione e il rilancio dell’economia”.
“Le infrastrutture immateriali e dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – conclude Vinti – rivestono un ruolo strategico e centrale a livello internazionale. Auspichiamo che anche in Italia maturi presto questa consapevolezza”.
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