Carissimo Direttore , ho letto sul Corriere dell’Umbria di oggi le sue parole sul congresso del Partito Socialista relative alla assenza del legame con la storia e la vicenda di Craxi. In fondo qualche ragione c’è l’ha, quando si omette la storia dalla quale si proviene è un segnale di chiara debolezza, in altre stagioni avremmo detto che non si vogliono fare i conti con il passato e in fondo significa che non sì sono ancora prese le distanze da una pagina che sta segnando pesantemente insieme alla politica la democrazia e la libertà del nostro Paese. La caduta di Craxi provoca, ma di questo non ho trovato traccia nell’articolo, l’avvento del Berlusconismo e l’ascesa in campo del Capo.
Da uomo dietro Craxi, a Berlusconi protagonista diretto con un apparato in gran parte ereditato dal Craxismo.
Concordo pienamente, senza memoria non si va lontano, ma proprio per questo il ricordo delle pagine luminose di Craxi e di quelle buie dovrebbe essere sempre imprescindibile e Putroppo, Direttore l’eredità che Craxi lascia all’Italia è il berlusconismo e un sistema che, grazie a quelle intercettazuioni che vogliono cancellare, da P2 diventa P3.
Riccardo Nencini durante il congresso del Partito Socialista poteva decidere di ricordare o meno la figura di Craxi, ma questo limbo del PSI forse è anche il suo limite, ma Lei, Direttore che decide di pubblicare le parole della figlia di Craxi, Sottosegretario del governo Berlusconi, credo, aveva il dovere di raccontare poi tutta la storia. Lo doveva ai suoi lettori, alla sua professione,alle sue indubbie capacità, ai suoi redattori che nel giorno di protesta contro il bavaglio del Berlusconismo hanno scelto, come le testate di proprietà o riferimento di Berlusconi , di non stare in silenzio. Quel silenzio che invece ha agevolmente utilizzato nel raccontarci questa storia.
Ho riletto, in questi giorni, tutti gli atti parlamentari della Commissione sulla P2 presidente On. Tina Anselmi e mi permetto di consigliare la pubblicazione, oggi a distanza di anni, magari come fascicolo allegato al giornale di quegli atti.
Sarebbe la risposta più giusta e vera alle sue stesse parole “Senza memoria non si va lontano…”
Le chiedo di contribuire, con i Suoi appassionati articoli a ricordare a questo Paese che ha conquistato la libertà e la democrazia sconfiggendo la dittatura, che ha saputo dare diritti ai lavoratori, che ha regalato storia e cultura al mondo intero, a mantenere viva la memoria del passato per comprendere tutti che Craxismo, Berlusconismo, P2 e P3 sono tutte facce di una stessa medaglia.
Cordialmente
Mauro Alcherigi
Capogruppo consiliare Città di Castello Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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