L'esordio dei ragazzi brasiliani del Progetto Axè e la loro caopoeira segnano la giornata di oggi dell'edizione 2010 di Umbria Jazz che è partita ieri con il patto italo-inglese nel nome del soul. Sul palco dell'arena Santa Giuliana, Mario Biondi e Incognito, e in platea poco meno di quattromila persone per assistere al progetto esclusivo pensato apposta per il festival. Il vocalist siciliano e la ormai storica band britannica parlano la stessa lingua e amano le stesse radici della black music. Facile annullare distanze geografiche e sottolineare vicinanze di genere. Intanto, si prepara un week end che, almeno all'arena, è stato in pratica disegnato tenendo conto delle due partite finali dei mondiali di calcio, con maxischermo e un programma festaiolo che prevede questa sera reggae, con gli inglesi East Park, e hip hop, con gli olandesi Kyteman's orchestra, più, per concludere, la Notte della taranta con l'orchestra di Ambrogio Sparagna. Intanto hanno esordito nel pomeriggio i venti ragazzini brasiliani del Progetto Axè, che sono ospiti stabili del festival e promettono di diventarne protagonisti. Suonano, cantano, danzano e si esibiscono nella capoeira. Il Progetto li ha strappati alle strade di Bahia e inseriti in un programma di recupero e formazione, per farne degli artisti e permettere loro di vivere del loro talento. Hanno trasformato il consumato rito della conferenza stampa, organizzata per parlare di loro e di una storia in cui si intrecciano miseria e speranza, in uno spettacolo di freschezza ed entusiasmo.
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