PERUGIA - Da Perugia, nella serata del primo agosto, 203 tra ragazzi e ragazze di diverse parrocchie della diocesi si incammineranno verso Santiago per celebrare insieme a tanti altri loro coetanei il Giubileo Compostelano (ogni anno in cui il 25 luglio, festa di San Giacomo, cade di domenica, viene dichiarato Anno Santo). Si ritroveranno nella chiesa parrocchiale di San Sisto (alle ore 21) con i loro familiari ed amici per la celebrazione eucaristica di inizio pellegrinaggio, nel corso della quale saranno loro consegnati dai parroci i segni del pellegrino (conchiglia, bisaccia, bordone), per poi cominciare il cammino verso la loro meta, che raggiungeranno l'8 agosto. Percorreranno in totale circa - riferisce un comunicato dell'archidiocesi - 5.000 km, dei quali 120 a piedi, da Ourense a Santiago (lungo la Via de la Plata). I 203 pellegrini perugini saranno accompagnati da cinque sacerdoti: mons. Paolo Giulietti, neovicario generale, don Riccardo Pascolini, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, don Alessio Fifi, don Fabrizio Fucelli e don Antonio Sorci, giovani sacerdoti diocesani rispettivamente vicari delle parrocchie di Monteluce, San Sisto, Girasole-San Mariano e Pila. Ripartiranno da Santiago il 10 agosto per rientrare a Perugia il 12 successivo, con una sosta a Lourdes. Prima di arrivare a Santiago, i giovani saranno raggiunti dall'arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, che insieme a loro percorrera' la seconda parte del pellegrinaggio. ''La presenza di mons. Bassetti tra noi - ha commentato don Riccardo Pascolini - sottolinea la sua particolare attenzione e vicinanza, come pastore, alle nuove generazioni verso le quali ripone da sempre fiducia e speranza. Il suo incoraggiamento ci aiutera' a raggiungere gli obiettivi educativi di questa esperienza: la riscoperta di se stessi, di Dio e dell'essere Chiesa''. ''Questo nostro pellegrinaggio - ha aggiunto don Pascolini - sara' anche occasione per vivere una particolare esperienza di vita comunitaria''. ''Il cammino - ha spiegato mons. Giulietti, neo.vicario generale dell'archidiocesi di Perugia-Citta' della Pieve - per un pellegrino compostelano e' essenziale. Il pellegrinaggio non e' un viaggio per raggiungere una meta, ma e' un viaggio che costruisce la persona e in un certo senso teorizza la meta dentro di se'. Cosa troveranno? La fatica del pellegrinaggio, la bellezza dei luoghi che si attraverseranno sia a piedi che in autobus, le tracce della cristianita' impresse nel territorio, nell'arte, nelle persone e nelle comunita' cristiane. Troveranno nuovi amici e la figura apostolica di san Giacomo che ci riconduce direttamente alla verita' della fede e alla necessita' dell'annuncio del Vangelo in ogni tempo''. Da oltre dieci secoli il cammino di Santiago de Compostela e' un richiamo, soprattutto per i giovani, a lasciare tutto per riscoprire il senso della propria vita cristiana. Nella grande basilica di Santiago, edificata a partire dall'anno 1075, e' custodito il corpo di san Giacomo, il primo degli apostoli del Signore a subire il martirio, venerato da milioni di pellegrini. Condividi