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Leggo su Umbrialeft la proposta politica che sarà avanzata al congresso nazionale del PSI a Perugia dal segretario nazionale uscente Nencini: rottura con la sinistra e l’IdV, offerta di far parte del costituendo terzo polo centrista con Casini, Rutelli e perché no anche Fini, in prospettiva? L’Assessore Rometti, nel mentre riconferma lo schema della coalizione umbra, ribadisce la necessità di ripensare il proprio “dna politico” non avendo più l’ambizione di rappresentare gli interessi del mondo del lavoro. Ovviamente ognuno è padr one di suicidarsi politicamente come vuole, ma a noi sembra che mai come oggi c’è la necessità di dare rappresentanza ai soggetti sociali deboli, di salvaguardare l’ambiente dalla barbarie del profitto, di salvaguardare i beni comuni, di lottare per la pace, l’uguaglianza e la libertà. In sostanza al paese, a nostro avviso, serve una sinistra orgogliosa di essere sinistra, un polo plurale della sinistra alternativa alla destra liberista e populista però autonoma dal PD, in grado, comunque, di costruire alleanze locali e a livello nazionale, sul piano sociale, culturale e politico per sconfiggere il “berlusconismo”. Riteniamo che al paese occorra più sinistra e non più moderatismo, che come dimostra la crisi economica in corso a livello mondiale è fallita su tutti i livelli. Appare inoltre singolare che le proposte politiche che avanza Nencini: reddito minimo (per noi reddito sociale, ma non ci formalizziamo), tassazione di alcune attività bancarie (per noi Tobin Tax), patrimoniale (si proprio quella!), lotta all’evasione fiscale, ricalchino parti consistenti del programma delle forze della sinistra. Forse è meglio che i socialisti si chiariscano un po’ le idee prima che sia troppo tardi. Condividi