di Giuliano Pennacchio NAPOLI - Sarà sciopero per i lavoratori Telecom. Otto ore proclamate dalle segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e dal Coordinamento nazionale delle RSU, di cui 4 a fine turno, a livello nazionale e di gruppo per il 9 luglio e altre 4 da farsi a livello regionale nei mesi di luglio e agosto. I sindacati hanno chiesto e ottenuto il mandato a proclamare a settembre un eventuale ulteriore pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza. Alla base della protesta c'è la valutazione negativa dei sindacati delle Telecomunicazioni sul piano industriale di Telecom. “ E’sbagliato - dicono - perché riduce investimenti ed occupazione e condanna l'azienda ad un ruolo sempre più marginale in Italia e nel mondo". Il governo deve "svolgere un ruolo per difendere l'occupazione e i diritti' di chi lavora nelle grandi "aziende strategiche" come la Rai, Telecom, Fiat e Alitalia: sulle telecomunicazioni occorre, spiegano i sindacati "un tavolo ai massimi livelli sul futuro del settore, sulla politica industriale per le TLC che finora è mancato”. 
"Una giornata di lotta e mobilitazione, afferma Alessandro Genovesi, segretario nazionale di Slc-Cgil, con iniziative e presidi locali sia il 9 che, per Piemonte, Toscana e Liguria, il 13 luglio, per chiedere un piano vero di sviluppo e rilancio dell'azienda, la salvaguardia dei livelli occupazionali, del ritorno in produzione di lavoratori oggi con contratti di solidarietà, per una politica di reinternalizzazione in Telecom delle attività attualmente messe fuori dal perimetro dell’azienda, per la salvaguardia dei customer e dell'informatica". Le agitazioni sindacali sono ripartite con forza dall’aprile 2010 a seguito della presentazione del piano industriale 2010/2012 di Telecom Italia, che prevedeva 6822 licenziamenti ed esternalizzazione di parti di lavorazioni e di settori produttivi, tra cui l’Information Technology (IT). A maggio 2010 Telecom Italia nonostante la dura opposizione dei lavoratori e di tutte le OO.SS, realizzava la procedura “cessione di ramo d’azienda” trasferendo quasi tutto il settore IT all’azienda Shared Service Center s.r.l. (SSC) di cui è proprietaria. Il processo di scorporo coinvolse 2150 lavoratori, distribuiti su 17 sedi su scala nazionale, che si sommano ai circa 600 già presenti in SSC. Le realtà più numerose risultano essere Trento, Torino, Napoli, Roma e Bari. La cessione di ramo di azienda è stato lo strumento truffaldino per imprenditori senza scrupoli per licenziare e per tagliare il costo del lavoro, contro il diritto e contro i lavoratori. Telecom Italia è stata una delle prime aziende del Paese ad utilizzare in modo distorto lo scorporo di proprie attività. Il sindacato e la CGIL hanno promosso in tutto il paese assemblee pubbliche, aperte alle forze politiche - a Napoli l’appuntamento si terrà l’8 luglio nel salone “G.Federico” del sindacato, in via Torino 16 e parteciperà il segretario regionale, Michele Gravano - ed indetto lo sciopero nazionale per il 9 luglio prossimo. Da dazebao.org Condividi