GUBBIO - Il sindaco Maria Cristina Ercoli e l’assessore Lucio Panfili intervengono con una nota congiunta sulle modalità della gestione rifiuti, anche in relazione all’incendio verificatosi nei giorni scorsi nella discarica di Colognola
"L’incendio alla discarica di Colognola, prontamente domato grazie alla tempestiva attivazione degli interventi previsti dal piano di emergenza- scrivono -, ci consente di riproporre alcune riflessioni sulla gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Ogni comunità deve farsi carico, consapevolmente e responsabilmente, del peso derivante da una corretta gestione dei rifiuti, dalla raccolta alla destinazione finale. La gestione del ciclo, in ogni sua fase, non può essere esposta disinvoltamente ai rischi del profitto ed affidata semplicemente alle logiche di mercato. Il Comune di Gubbio è passato dal 2002 al 2009 da una quota pari allo 0,75% di differenziazione all’attuale 51%, in amministrazione diretta e con una tassazione tra le più basse dell’Umbria. Eppure, in alcuni interventi coincidenti e successivi all’incidente della discarica, è quasi sembrato che essere “bravini” può diventare una colpa".
"Il Nuovo Comitato di Belladanza, con riferimento alla discarica di Colognola, parla di business dei rifiuti speciali e di discarica da chiudere. In merito al business che il Comune farebbe sulla discarica di cui è proprietario, invitiamo i rappresentanti del Comitato a venire da noi e verificare i dati di un bilancio che, essendo pubblico, sono facilmente leggibili e magari, con qualche riscontro oggettivo, riuscirebbero a capire un po’ meglio e a non esprimere valutazioni che sanno di tiritera un po’ qualunquistica. Sull’utilizzo e la tempistica dei tempi di vita della discarica comunale, sono decisive le scelte fette in materia dalla Regione Umbria, peraltro non sempre in sintonia con la volontà di questo Comune. Registriamo anche l’intervento del Consigliere Regionale dell’Italia dei Valori, Oliviero Dottorini, in merito alla pianificazione in corso nell’ATI 1. Esso risulta sorprendente. Il Piano Regionale per la Gestione Integrata dei Rifiuti assegna agli ATI compiti specifichi che il Consigliere Dottorini dovrebbe ben conoscere, avendolo approvato votando favorevolmente in Consiglio Regionale. Non sappiamo se lo stesso ha avuto modo di approfondire la bozza di Piano d’Ambito predisposta dall’ATI 1, ma essa è un atto che tenta di eseguire il compito assegnato dal Piano Regionale: pianificazione sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica e ad incontri di partecipazione già avviati".
"Sono forti le pressioni a livello regionale per arrivare, in assenza di iniziative di attuazione del Piano, ad uno stato di emergenza che può rimettere tutto in discussione e far prevalere gli interessi dei soggetti più forti che operano in questo campo. Dottorini può decidere di associarsi a questo ‘partito’, ma entra in contraddizione con la scelta fatta due anni fa di approvare il Piano “Bottini”, sul quale il Comune di Gubbio si astenne in sede ANCI Umbria. Siamo d’accordo sulle scelte capestro della rimodulazione dei flussi, e siamo d’accordo sull’obiettivo di perseguire strade avanzate per la gestione e la chiusura del ciclo dei rifiuti. Siamo meno d’accordo quando, con strumentale disinvoltura, si vuol far ricadere il peso di certe decisioni sul lavoro che l’ATI 1 sta portando avanti. E non è che nell’ATI 1, come Dottorini sicuramente sa, siano tutte rose e fiori, in particolare dopo l’uscita di scena dei Sindaci dei due Comuni più grandi. Il Comune di Gubbio continuerà a lavorare consapevolmente e responsabilmente alla ricerca delle migliori soluzioni possibili, partendo innanzitutto dalla richiesta di attuazione del Piano Regionale, senza essere sottoposto a logiche di salvaguardia di interessi particolari di aziende o corporazioni, non potendo permetterci – come amministratori che hanno il dovere di tutelare l’interesse dei cittadini - di praticare la strada della demagogia e dell’opportunismo politico".
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