MAGIONE - Oltre trecento immagini, molte a colori ed inedite, undici saggi storici, cinque apparati ed un prezzo decisamente abbordabile, solo venti euro, per un bel volume di grande formato, di quelli da tenere gelosamente in casa, fra i libri importanti. E' il grande catalogo stampato in occasione della Mostra documentaria, “Vittoria Aganoor e Guido Pompilj - un tragico e romantico amore di primo Novecento sul Lago Trasimeno”, allestita a Monte del Lago (aperta fino a settembre) in occasione del primo centenario della morte contemporanea – l’8 maggio 1910 - della grande poetessa di origini armene, vittima di un male incurabile, e dell'uomo della sua vita, l'onorevole Guido Pompilj, suicidatosi per amore dopo nove anni di felice matrimonio e un'intensa attività culturale e politica, vissuta fra Perugia e la Villa di Monte del Lago sul Trasimeno.
A pochi mesi dall'avvio delle celebrazioni per i centocinquant'anni dall'Unità d'Italia nel 2011, il catalogo, realizzato dalla Soprintendenza archivistica per l'Umbria e dal Comune di Magione, offre più di uno spunto per capire cosa rappresentò l'Unità d'Italia e quale spinta dette alla crescita economica e sociale, dell'Umbria, del suo capoluogo ed in particolare del Trasimeno.
Negli anni successivi alla proclamazione del nuovo Stato, in uno spirito fortemente unitario, inimmaginabile in tempi di separatismi minacciati e di campanilismi spinti, fu proprio la cancellazione delle vecchie barriere doganali, come quella che correva lungo il lago fra lo Stato pontificio ed il confinante Granducato di Toscana, a favorire un rapidissimo sviluppo della linea ferroviaria che da Firenze - allora capitale d'Italia - collegò in pochissimi anni il Trasimeno a Perugia ed a Roma, via Foligno. Sembra quasi incredibile, ma la linea ferrata fu realizzata in tempi record: meno di due anni per avviare e rendere operativa la lunga galleria di Magione. E proprio il treno, da mezzo di trasporto moderno e veloce, si trasformò in efficacissimo strumento di unificazione sociale ed economica del nuovo Paese. Se per alcuni anni si continuò a discutere di prosciugamento del Trasimeno, da immolare all'aumento delle produzioni agricole e soluzione finale al problema delle esondazioni che alimentavano le morti per malaria, bastò che il treno portasse sulle sue rive la borghesia emergente, con la passione per la caccia, per il nuoto, per le escursioni e le prime biciclette. Fu subito un fiorire di sontuose ville, e una nuova classe politica, colta ed illuminata, si insediò sulle rive della grande distesa d'acqua. L'emissario realizzato nel 1896, per la tenace volontà dell'uomo di governo Guido Pompilj, che giustamente rivendicò a sé il titolo di salvatore dello specchio d'acqua, divenne il simbolo della svolta, del nuovo corso che fece del Trasimeno uno dei luoghi più ambiti del bel vivere. Ed anche grazie alle poesie di Vittoria che nel 1908 pubblicava l'antologia Nuove liriche, il lago umbro, per la prima volta, fu scoperto dall'Italia unita.
Recent comments
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago