TERNI – Calendario venatorio, caccia al cinghiale e danni alle colture agricole sono stati i temi al centro della seduta della Terza Commissione consiliare della Provincia di Terni (vice presidente Tiberi). L’assessore provinciale alle Politiche venatorie Filippo Beco, ascoltato in audizione insieme al presidente dell’Atc n. 3 Giovanni Eroli, ha illustrato la proposta per il nuovo calendario venatorio riguardante il territorio provinciale di Terni e che prevede la pre apertura solo da appostamento per specie il 1° e 5 settembre e l’apertura generale alla terza domenica di settembre.
La novità più importante riguarda però la caccia al cinghiale. L’assessore Beco ha infatti comunicato la decisione assunta di procedere all’apertura dal 1° novembre e fino al 31 gennaio contestualmente alla data di chiusura della stagione venatoria generale. “E’ una proposta – ha detto l’assessore - definita e condivisa con tutte le associazioni venatorie, l’Atc n. 3, le associazioni agricole e quelle ambientaliste del territorio provinciale ed è già stata presentata alla Regione per la definizione del calendario venatorio per la regione Umbria.
Le date stabilite per la caccia al cinghiale – ha poi sottolineato ancora Beco – sono uguali a quelle delle altre regioni limitrofe, ossia Toscana, Lazio e Marche. Questo consentirà di stipulare accordi di reciprocità con tutte le province limitrofe, offrendo maggiori opportunità di mobilità per i cacciatori ternani”.
Sul versante dei settori vocati alla caccia al cinghiale l’assessore Beco ha comunicato che non ci saranno modifiche sostanziali e che le stesse potranno essere applicate solo in caso di urbanizzazioni che evidenzino problemi legati alla sicurezza per i cittadini, gli amanti della natura a vario titolo e gli stessi praticanti l’attività venatoria. L’assessore ha infine illustrato tutte le iniziative attivate dalla Provincia di Terni per il contenimento dei danni alle colture agricole e la tutela delle attività del settore anche alla luce dell’ordine del giorno presentato da Stefano Garillo (Pd).
Sempre Beco ha reso noto che nel corso del 2009, grazie al coinvolgimento del mondo venatorio e dei positivi risultati relativi alle attività di contenimento e della caccia in battuta, si è potuto registrare un calo nel totale dei danni che sono passati da circa 700.000 euro del 2008 a 200.000 euro dell’anno scorso.
Torquato Petrineschi a nome del Pdl ha chiesto maggiori chiarezze sul calendario venatorio ed ha proposto la convocazione di una nuova seduta di Commissione per metà luglio incentrata sull’esame del calendario venatorio e sull’eventualità di approvare un ordine del giorno a supporto dell’amministrazione provinciale.
Sul versante dei danni provocati alle colture agricole maggioranza e minoranza hanno infine sottolineato l’impostazione che tende a salvaguardare le aziende del settore inserendo in un unico contesto gli aspetti della caccia e quelli legati alla salvaguardia degli interessi degli agricoltori.
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