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Perdurano le criticità, ma si migliorano le dinamiche recessive. Le maggiori criticità nel turismo e commercio, meglio il manifatturiero non artigiano. Nel breve periodo persisteranno le difficoltà: è quanto emerge dall'analisi della Camera di commercio di Perugia sul sistema economico della provincia di Perugia durante i primi quattro mesi del 2010. Nel maggio scorso l'ente - riferisce una sua nota - ha realizzato un'indagine su 200 imprese attive della provincia, 100 del settore manifatturiero, 50 del commercio e, novità di questa ultima indagine, 50 del settore turistico. Per la seconda metà del 2009 ed i primi mesi del 2010 sono stati registrati dei ''timidi segnali di ripresa del ciclo economico, soprattutto in corrispondenza di una progressiva accelerazione degli scambi commerciali internazionali''. Ma le economie locali ''sembrano ancora risentire delle ripercussioni della fase recessiva, soprattutto a causa della stagnazione della spesa delle famiglie, di un ancora elevato clima di incertezza e delle turbolenze sui mercati finanziari''. Il presidente della camera di commercio, Giorgio Mencaroni: sottolinea che ''questi fattori hanno condizionato anche le dinamiche economiche della provincia di Perugia e l'analisi delle principali variabili congiunturali evidenzia come nel periodo gennaio-aprile 2010 le imprese locali abbiano continuato ad osservare gran parte delle criticità emerse nel corso del 2009, seppure con un'intensità meno incisiva. Come dire che le dinamiche recessive si stanno allentando, ma permangono, in alcuni settori più che in altri, condizioni di disagio che spostano in avanti l'avvio di una solida ripresa. E' indicativo che nei primi quattro mesi di un anno che avrebbe dovuto segnare una inversione chiara dei corsi, i dati qualitativi relativi all'andamento delle vendite ci dicono che il 54,5% di imprese sconta ancora una diminuzione del fatturato a fronte di un 15,5% che invece ha realizzato un incremento. Ciò dà luogo ad un saldo negativo di 39 punti percentuali che sottolinea il perdurare delle difficoltà per il tessuto produttivo locale, nonostante i segnali di ripresa che innegabilmente stanno emergendo''. E' soprattutto il turismo ad accusare i maggiori problemi in termini di fatturato in questi primi mesi del 2010 (saldo negativo pari a 60 punti percentuali), seguito dal commercio (con un saldo pari a meno 40), mentre il saldo del manifatturiero (meno 28 punti) è il risultato di andamenti differenti tra le vendite dell'artigianato (saldo meno 40) e le vendite delle aziende non artigiane (meno 16). In tutti i settori vi sono, ad ogni modo, poco più di un quarto di risposte di stabilità. A conferma del fatto che la ripresa sembra essere trainata dalle esportazioni, tra le diverse tipologie d'imprese considerate nell'indagine, si distinguono in positivo le imprese con abituale attività di esportazione e le imprese di maggiori dimensioni, in corrispondenza delle quali si registra sia un più elevato numero di dichiarazioni di aumento delle vendite che minori indicazioni di una loro contrazione rispetto alla media delle imprese della provincia. Condividi