''La proroga e l'estensione degli ammortizzatori sociali è l'unico strumento che attualmente consente di mitigare gli effetti della crisi di centinaia di micro e medie imprese della nostra provincia sulle lavoratrici ed i lavoratori dipendenti che altrimenti si troverebbero senza alcuna protezione sociale o perderebbero inesorabilmente e definitivamente il proprio posto di lavoro''. E' la riflessione di Giuliano Granocchia, assessore al Lavoro della Provincia di Perugia, a seguito della firma dell'accordo per la proroga e l'estensione della Cig per ulteriori 6 mesi sottoscritta ieri dalla Regione Umbria, dalle Province di Perugia e di Terni, dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Associazioni di categoria. ''Il modello adottato in questi ultimi anni - ha aggiunto - per affrontare l'emergenza economica e sociale della crisi ed operativamente realizzato nella gestione degli ammortizzatori sociali in deroga dalla Provincia di Perugia attraverso i Centri per l'Impiego è risultato efficace ed adeguato anche a detta di tutte le parti sociali''. Per Granicchia ''la Provincia di Perugia si è fatta artefice negli ultimi 5 anni di due Piani del Lavoro che hanno consentito, attraverso l'utilizzo socialmente responsabile ed organizzativamente efficace degli strumenti della formazione, delle politiche attive del lavoro, dell'incrocio della domanda e dell'offerta di lavoro, di realizzare importanti e numerosi interventi volti a favorire e a realizzare un'occupazione stabile per centinaia di lavoratrici e di lavoratori, anche in controtendenza rispetto ai fenomeni di precarizzazione del lavoro generati dalla stessa Legge 30''. Rilanciando poi la necessità di riaprire il confronto in Umbria per l'introduzione, anche in via sperimentale, del Reddito Sociale, Granocchia conclude ''gli ammortizzatori sociali in deroga e la stessa Cassa Integrazione risultano essere largamente insufficienti a prefigurare un sistema di protezione sociale moderno ed adeguato a contrastare gli effetti della crisi per il complesso delle lavoratrici e dei lavoratori, dipendenti ed autonomi, a contrastare povertà inedite ed esclusione sociale, a realizzare più alte e meno discrezionali finalità di coesione sociale''. Condividi