I maggiori esperti italiani ed internazionali si sono ritrovati oggi nella biblioteca del convento di Monteripido, a Perugia, per affrontare i temi piu' attuali che riguardano due figure di professionisti della sanita', fisici e radioterapisti. Si sono infatti confrontati sul tema ''Nuove frontiere tra high tech e post genomica''. Il convegno, organizzato da Gianni Gobbi responsabile della Struttura complessa di Fisica sanitaria dell'Azienda ospedaliera di Perugia, e da Cynthia Aristei, ordinario di radioterapia presso l'Universita' di Perugia e responsabile della struttura Complessa di radioterapia Oncologica dell'Azienda Ospedaliera di Perugia. Nel corso dei lavori e' stato ribadito come la radioterapia abbia un ruolo fondamentale nel trattamento di molti tumori, sia da sola sia associata alle altre modalita' terapeutiche, la chirurgia e le terapie sistemiche. Nel saluto ai convegnisti, il direttore dell'Azienda ospedaliera di Perugia Walter Orlandi ha ricordato che le apparecchiature sempre piu' sofisticate che consentono di erogare alte dosi di radiazioni al volume bersaglio, salvaguardando cosi' i tessuti sani a rischio di tossicita', sono tutte in dotazione all'Ospedale S.Maria della Misericordia. Orlandi ha sottolineato come incontri scientifici di cosi qualificata partecipazione contribuiscano alla migliore formazione delle nuove generazioni di professionisti, presenti in buon numero al convegno. A moderare alcune sessioni di lavoro anche il direttore del dipartimento di diagnostica per immagini del nosocomio perugino Emilio Gentile. Gli esperti hanno ribadito che il piano di trattamento radiante per essere correttamente somministrato, deve necessariamente prevedere sia una precisa individuazione del volume che deve essere irradiato, che degli organi che devono essere preservati. Altro tema affrontato e' stato quello relativo al problema di una non sempre agevole determinazione di alcuni distretti corporei, tenuto conto che le immagini della Tc non consentono di definire con precisione l'estensione della malattia e alcune strutture sane critiche. ''Per superare questi limiti - ha spiegato Cyinthia Aristei - vengono impiegate immagini di risonanza magnetica o della tomografia ad emissione di positroni. Una volta definiti i volumi, utilizzando sistemi computerizzati, viene individuata la migliore modalita' di erogazione del trattamento radiante''. ''In questi anni - ha ricordato Gobbi - abbiamo assistito ad un incredibile sviluppo tecnologico nei sistemi di pianificazione ed erogazione del trattamento radiante e tenuto conto che l'industria ha immesso sul mercato apparecchiature sempre piu' complesse, capaci di somministrare trattamenti sempre piu' conformati, il fisico sanitario deve affinare le proprie conoscenze di queste apparecchiature, perche', coadiuvando l'attivita' del radioterapista oncologo, assieme hanno l'obbligo di saper offrire al singolo paziente il tipo di trattamento piu' indicato per la sua patologia''. Condividi