PERUGIA - Era il 1 luglio del 2009 quando si è incendiata la Ecorecuperi a Vascigliano di Stroncone: un incendio rimasto attivo per giorni, inquinando l’aria e successivamente il terreno con numerose sostanze nocive tra cui le pericolose diossine. L’immagine dell’inadempienza e dell’insufficienza delle istituzioni preposte è il cumulo di rifiuti bruciati, e sicuramente inquinanti e che nessuno ha trovato ancora, ad un anno dall’incendio, il modo di sgomberare e smaltire.
Gli interrogativi sollevati da Legambiente assieme ai cittadini non hanno trovato ancora risposte.
“Siccome i possibili danni si potranno evidenziare a distanza di molto tempo, vogliamo sapere – chiede Maria Pia Piccio, la presidente del Circolo Legambiente di Stroncone – se continueranno nel tempo le analisi sui prodotti agricoli e zootecnici destinati all’alimentazione umana dove le diossine sicuramente continueranno ad accumularsi”.
Infatti, come ha più volte ribadito Lamberto Briziarelli, già professore ordinario di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, le diossine non rimangono inerti nel terreno, ma si approfondano lentamente in ragione della loro non solubilità nell’acqua, e ritornano in superficie e quindi possono essere consumate dall’uomo, sia attraverso i vegetali, che attraverso la carne ed i prodotti degli animali. Questo processo può durare decine di anni.
“Allo stesso modo della salute dei cittadini, vanno tutelati gli interessi economici delle attività agricole che hanno subito danni - continua la Piccio - Il principale rischio è che tutto finisca nel dimenticatoio e nel silenzio. Le mancate risposte a queste come alle molte altre domande da noi sollevate, rischiano di far perdurare un senso di insicurezza rispetto all’abitabilità dei nostri luoghi così come del futuro delle attività economiche. Tralasciando per ora le vicende con risvolto giudiziario, rispetto alle quali abbiamo già annunciato la nostra intenzione di costituirci parte civile, ci piacerebbe sapere una volta per tutte se c’è la necessità o meno di una bonifica”.
“Infine, a distanza di un anno – conclude la presidente del Circolo Legambiente di Stroncone – ci rimane incomprensibile, a noi come a molti cittadini, la totale apatia o la non volontà a ripensare la natura e la dimensione dell’insediamento industriale di Vascigliano, calata in un’area di pregio agricolo e paesaggistico con tutt’altra vocazione o quantomeno la sua completa messa in sicurezza”.
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