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PERUGIA - Sara' presente in aula per ribadire la sua estraneita' all'accusa di avere ucciso la moglie incinta, Roberto Spaccino, condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio di Barbara Cicioni e nei confronti del quale comincera' domani il processo d'appello. ''Roberto Spaccino non avrebbe mai ucciso e tanto meno per un motivo futile la madre dei suoi tre figli. L'unica spiegazione plausibile e' che solo un terzo soggetto l'abbia fatto per avidita', per necessita', per assicurarsi la fuga ed il silenzio'' hanno sostenuto i suoi difensori Michele Titoli e Luca Gentili in una memoria gia' depositata. I legali chiederanno alla Corte d'assise d'appello di riaprire l'istruttoria dibattimentale e ''perizie medico-legali mai eseguite'' in primo grado. Spaccino ha sempre affermato di non essere stato in casa quando la moglie venne uccisa. Ha invece ipotizzato che il delitto possa essere stato compiuto da qualcuno che si sarebbe introdotto in sua assenza nella villetta di Compignano di Marsciano, forse per compiere un furto. La pubblica accusa chiedera' invece la conferma della condanna di primo grado nei confronti di Spaccino, detenuto nel carcere di Terni. Condividi