TERNI – Dopo l’incontro di ieri mattina con l’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi, al termine del quale lo stesso Rossi ha ritenuto “auspicabili le prospettive di riconversione del sito in direzione di produzioni legate alla chimica verde ed ecologica”, sottolineando” l’opportunità di affrontare i problemi che hanno investito l’azienda con l’obiettivo di definire una concreta prospettiva per il futuro”, con una “comune e condivisa posizione istituzionale”, il consiglio comunale, anche nella seduta del pomeriggio ha posto al centro del dibattito la questione della vertenza di Basell, soprattutto in considerazione della cassa integrazione e dell’incontro di oggi con i rappresentanti del ministero per lo sviluppo economico, approvando all’unanimità un atto d’indirizzo.
Nel documento la vertenza Lyondell Basell viene definita uno “snodo fondamentale” per il futuro del polo chimico ternano, mentre il comportamento di Basell “di totale e preconcetta chiusura” viene giudicato “incomprensibile e ingiustificabile”. Viene anche suggerito il coinvolgimento diretto di società presenti sul territorio che siano in grado di impegnarsi nel settore della “chimica verde” e di far crescere un sito d’eccellenza nel settore della green economy. Il consiglio comunale ha quindi espresso solidarietà ai lavoratori ed ha ritenuto “non più prorogabile l’inizio di una trattativa certa nei modi e nei tempi”, auspicando come indispensabile un intervento politico “forte e risolutivo del Governo per costringere Basell a modificare la sua decisione”.
Sugli ultimi sviluppi aveva in precedenza relazionato al consiglio l’assessore comunale allo sviluppo economico Sandro Piermatti. “L’incontro di domani – aveva detto Piermatti – è fondamentale non solo per il futuro dello stabilimento Basell di Terni, ma anche per le altre aziende del comparto chimico ternano ad esso collegate. L’obiettivo resta quello di evitare la sospensione della produzione e di sostenere le proposte in campo per l’acquisizione di Basell, a cominciare da quella di Novamont”.
Intervenendo nel dibattito David Tallarico (Progetto Terni) ha espresso la sua preoccupazione, “perché siamo arrivati all’ultimo giorno senza aver chiarito le questioni”. “A fronte di 1200 posti di lavoro a rischio – ha detto Tallarico –dove sono le proposte concrete?”. Il vicepresidente del consiglio ha anche chiesto che l’area di Basell resti a destinazione industriale. Per Claudio Campili (Idv) “occorre prendersela con chi è responsabile, ovvero il governo nazionale che non ha una politica industriale”. “Il consiglio comunale – ha detto Campili - ha espresso una posizione unitaria, ed ha comunque fatto la sua battaglia”. Per Leo Venturi (Terni Oltre) “ci troviamo in una situazione oggettivamente difficile che dipende da diversi elementi e per questo occorre individuare un percorso capace di portare risultati positivi, al di là della solidarietà e degli atti condivisi in consiglio”. Venturi ha anche notato che sulla vicenda in città c’è stato un calo di tensione.
Per Giocondo Talamonti (Rif. Comunisti Italiani) “le questioni non possono essere affrontate una alla volta volta, occorre piuttosto un approccio complessivo alla situazione del polo industriale ternano”.
Secondo Giampiero Amici (Pd) “è giunto il momento di un intervento politico forte da parte del governo. Anche perché non chiude solo la Basell, ma si vuole smantellare il polo chimico ternano. In questo senso l’interesse della Novamont va sostenuto ed è necessario che il governo, di fronte a questo quadro, agisca non dal punto di vista tecnico, ma da quello politico”.
Per Enrico Melasecche (Udc) “nel nostro Paese manca una politica industriale seria: ma a questa situazione generale si aggiunge un quadro cittadino veramente drammatico”. Melasecche si è detto contrario a cambi di destinazione d’uso dell’area a fini speculativi. “Non si possono fare sconti né al governo, né alla regione – aggiunto - che su altre questioni si è impegnata molto di più”.
Paola Ciaurro (Lista Baldassare), ha sottolineato che “c’è stata la disponibilità di molti, a cominciare dal sottosegretario Saia, per l’abbassamento delle tariffe dell’energia. Ora sarebbe importante un livello d’interlocuzione ai livelli massimi di Basell, superando anche il livello del management nazionale”.
Federico Brizzi (Pdl) ha condiviso la preoccupazione per il futuro di Basell, ma ha detto “è inutile ora rincorrere le responsabilità”. “Da parte del governo c’è stata attenzione. Da parte nostra serve un impegno corale, come abbiamo fatto con l’università, con l’obiettivo d’impostare una nuova politica industriale per questo territorio”.
Francesco Ferranti (Pdl) ha precisato che “il governo è stato abbastanza attento alla vicenda e che l’attenzione c’è anche a livello personale da parte del presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi”. “Le istituzioni locali però in questi anni, a fronte delle opportunità offerte dal Governo, non sono state in grado di raggiungere alcun obiettivo, a livello di infrastrutture soprattutto”.
Per Giuseppe Boccolini (Sel) “nella strategia che seguiremo tutti insieme la chiave è il ruolo del governo che deve aprire i margini della trattativa”. Questo per l’oggi anche se opportuna anche la necessità di una vertenza più ampia sulla situazione del polo industriale ternano.
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