PERUGIA - Anche le aziende private del trasporto pubblico locale esprimono la loro ''forte preoccupazione'' per i riflessi della manovra economica del Governo sul settore. Secondo la Fita-Cna, i tagli annunciati, che per la Regione Umbria ammonterebbero a circa 40 miliondi di euro, circa il 30 per cento delle risorse complessive, ''impongono oggi piu' che mai provvedimenti programmatici urgenti che portino ad una complessiva riorganizzazione del settore in Umbria, che abbia, come obiettivo finale, la tutela delle fasce deboli, come giovani ed anziani. Una riorganizzazione che non passa solo attraverso il riordino dell'intero sistema attraverso la costituzione dell'azienda unica regionale ma anche attraverso una rivisitazione complessiva dei servizi all'interno dei bacini''.
Per Enrico Ceccarelli, presidente provinciale Fita, ''la riorganizzazione deve partire dall'analisi attenta dell'attuale organizzazione dei servizi e dal loro miglioramento, attraverso la stesura del nuovo piano regionale dei trasporti, un documento di programmazione che a questo punto non puo' piu' essere rimandato se si vuol affrontare il tema della mobilita' in maniera adeguata. In questo contesto anche noi possiamo dare un contributo costruttivo in un'ottica di integrazione pubblico-privato''.
La scarsita' di risorse, puntualizza la categoria, impone oggi piu' che mai un efficentamento complessivo dei servizi di Tpl, all'interno del quale i privati possono giocare un ruolo importante nello svolgimento di alcune tipologie di servizio, garantendo economie di scala e flessibilita'.
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