PERUGIA - “Tra le eccellenze che l’Umbria può vantare va certamente annoverato il Centro genetico dell’ANABIC, per il fondamentale ruolo di promozione della qualità e della tipicità della carne bovina italiana”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, durante la visita di stamani al Centro dell’Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne di San Martino in Campo, nato con l’obbiettivo di promuovere e attuare tutte le iniziative per il miglioramento, la valorizzazione e la diffusione delle razze bovine autoctone italiane: Marchigiana, Chianina, Romagnola, Maremmana e Podolica. “Il Centro – ha detto l’assessore – ha contribuito in maniera determinante alla diffusione del patrimonio bovino delle razze autoctone, a difesa di una maggiore qualità delle carni e dei consumatori. Ha inoltre avuto un ruolo significativo nel sostenere l’ampliamento delle dimensioni aziendali degli allevamenti in funzione di una maggiore competitività, consentendo al settore di reggere meglio l’impatto della crisi attuale e preservando, come nel caso della Chianina, tradizioni tipiche dell’Umbria che costituiscono un vero e proprio presidio territoriale soprattutto nelle zone disagiate e marginali. L’Umbria si colloca, subito dopo la Toscana, tra le regioni maggiormente vocate per l’allevamento della Chianina, con 1550 allevamenti e 47 mila capi prodotti nel 2009. Negli ultimi anni – ha proseguito Cecchini – il comparto ha raggiunto una buona posizione e redditività. La Regione Umbria proseguirà, avvalendosi delle misure previste nell’ambito del Piano di sviluppo rurale a fare la propria parte per attivare tutte le iniziative necessarie a sostegno del settore ed a tutela del comparto zootecnico. Una politica di valorizzazione e supporto già avviata con l’attivazione di azioni per la promozione delle produzioni certificate, gli aiuti agli investimenti aziendali, i premi per la fertilizzazione con reflui zootecnici e l’erogazione di indennità compensative per le aree svantaggiate”. Condividi