SPOLETO - ''Falcone e Borsellino mi aiutano ancora oggi con il loro esempio ed il loro sacrificio, che deve continuare a servire alla societa'. Ho giurato sulla bara di Falcone che quel sacrificio non fosse invano'': il procuratore generale antimafia, Pietro Grasso, ricorda i suoi colleghi e maestri nella lotta alla criminalita' anche al festival di Spoleto, dove va in scena una riduzione del suo libro autobiografico 'Per non morire di mafia'.
''Do' per scontato - dice Grasso, conversando informalmente con i giornalisti - che non posso essere io quello della scena (lo interpreta l'attore Sebastiano Lomonaco), perche' tutto e' fatto per lo spettatore. E se pure fossi io l'interprete, non sarei in ogni caso me stesso. Sarei, tutt'al piu' come spero che mi vedano gli altri''.
Il procuratore racconta poi con un certo umorismo la resistenza, che ha opposto a chi voleva portare il suo libro in teatro. ''C'e' stata una lunga trattativa - racconta - poi c'e' stato un amichevole lavoro ai fianchi. Sono state scelte le storie e mi sono preoccupato solo di non sembrare che parlassi ex cathedra o per un impegno educativo''. Grasso tuttavia crede che la cultura e l'impegno culturale possano servire nella lotta contro la mafia; e a proposito del lavoro di Roberto Saviano, dice: ''rappresentare la realta' e' indispensabile. Questa ha fatto Saviano e per questo ho grande stima di lui''.
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