Rosaria Parrilla ASSISI (Avi News) – Prosegue la protesta del sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che nella giornata di mercoledì 23 giugno ha occupato simbolicamente un ufficio del corso di laurea in Economia del turismo a Santa Maria degli Angeli. “Un gesto simbolico contro la chiusura del corso e del Centro italiano di studi superiori sul turismo - l’ha definito lo stesso Ricci - che non deve ledere le normali attività didattiche che nel frattempo proseguono”. A sostenere la decisione del primo cittadino gli assessore comunali Franco Brunozzi e Moreno Massucci, il vicesindaco Giorgio Bartolini, i consiglieri comunali Gabriele Rio e Stefano Pastorelli, il preside della facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, Pierluigi Daddi, e alcuni studenti. Una giornata di protesta durante la quale il sindaco ha svolto le normali funzioni di pubblico ufficiale trasferendo il suo ufficio nella sede del corso di laurea, sottolineando le ragioni dell’iniziativa. “Vogliamo ribadire che non accettiamo questa scelta – ha detto con fermezza Claudio Ricci – e porteremo fino in fondo la nostra protesta senza arrenderci, perché questa è una pagina nera per il nostro Paese. Non permetteremo a nessuno, né al ministro dell’Istruzione né al rettore dell’Università, Francesco Bistoni, di distruggere questa esperienza positiva”. A parlare sono i numeri che, secondo il sindaco Ricci, dimostrano la qualità didattica e manageriale che in questi anni hanno prodotto sia il Centro italiano di studi superiori sul turismo che il corso in Economia del turismo. E proprio in ragione di questi dati la protesta proseguirà, martedì 29 giugno, con un corteo che partirà, alle ore 11, dalla sede del Consiglio regionale, a Perugia, per poi proseguire davanti al Rettorato in piazza dell’Università. “Organizzeremo per la manifestazione locandine e un pullman affinché tutti possano partecipare”, è l’appello del primo cittadino che ha anche ricordato come “per il corteo porteremo le firme raccolte contro la chiusura, che fino ad ora hanno raggiunto quota 2000. E ricorderemo ancora una volta i numeri: 25 anni di esperienza del Centro italiano di studi superiori sul turismo, durante i quali sono nati i modelli didattici e manageriali, punto di riferimento sia in Italia che all’estero; 1993 data di nascita in Italia del primo corso di laurea in Economia del turismo, presente sia qui a Santa Maria degli Angeli che a Rimini; i quarantaquattro libri sul management pubblicati da Franco Angeli, con cui è nato in Italia il pensiero scientifico sul turismo; ottocento studenti, un numero che tende a crescere sempre di più; e non ultimo, l’occupabilità all’80 per cento per chi si è laureato qui. Questi sono elementi nodali che non possono essere sottesi da nessuno”. Se la protesta non dovesse portare ai risultati sperati il sindaco ha messo nelle mani dell’avvocato Giuseppe Caforio la pratica per un eventuale ricorso al Tar. “Crediamo che possano esserci dei vizi procedurali e dubbi sulla scelta di chiudere la sede di Assisi”, ha spiegato Ricci. “Non si può chiudere in Umbria e in Italia il più importante corso di laurea sul turismo – è stato l’ultimo appello del sindaco -, se è vero come tutti sostengono che la regione e il nostro paese devono puntare su cultura e turismo”. Condividi